Procida – Sono 43 i riconoscimenti conferiti da foodcommunity.it, dai grandi chef alle realtà imprenditoriali più performanti nel 2020.
La quarta edizione dei Foodcommunity Awards, evento organizzato da foodcommunity.it, testata giornalistica del Gruppo LC Publishing, ha premiato le eccellenze imprenditoriali nel mondo del food & beverage e della ristorazione che si sono particolarmente contraddistinte, nell’ultimo anno, per la crescita del business. La manifestazione ha visto la partecipazione di alcuni tra i principali protagonisti della filiera del gusto, chef e imprenditori che con il loro lavoro, oltre ad aumentare la reputazione della cucina di alto livello in Italia e all’estero, hanno creato valore per il territorio.
I vincitori sono frutto di un’analisi di dati redazionali e di risultati emersi dalle ricerche effettuate nel corso degli ultimi 12 mesi dalla redazione di Foodcommunity.it, la cui valutazione ha tenuto conto delle informazioni pubbliche di natura economica, industriale e commerciale riguardanti i candidati nel periodo di riferimento. Inoltre, in questa edizione è stato dato ancora maggiore risalto alle startup, alla ristorazione alberghiera e all’impegno delle realtà che hanno deciso di puntare sull’internazionalizzazione del brand.
Dal lancio, quasi cinque anni fa, la testata giornalistica foodcommunity.it racconta, quotidianamente e con un taglio economico, il settore del food & beverage, con focus sulle nuove aperture, le strategie aziendali, le storie di multinazionali ma anche di piccoli produttori, e i personaggi e le realtà più rilevanti.
PREMIO ALL’INNOVAZIONE PER MARCO AMBROSINO
Motivazione: Lo chef procidano, nel segno dell’etica e sostenibilità, è riuscito a creare un equilibrato connubio tra la cucina mediterranea e quella sperimentale e d’avanguardia.
«Nell’anno semaforico-pestilenziale – dice Marco Ambrosino – ricevere belle notizie non è per nulla scontato, a maggior ragione se si tratta di un premio. Non siamo abituati.
Grazie a Food Community per questo premio che significa tanto: innovare è il nostro modo di rendere omaggio e perpetuare lo sforzo dei tanti che sono partiti e soprattutto di chi ha fatto la storia restando, ingegnandosi nella quotidianità del non raccontato.
Il grazie più grande va a Lamin, Franco, Filippo, Federico, Elia, Alexia, Joana, Davide, la proprietà e tutta la famiglia del 28 Posti».