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I GIOVANI DI FORZA ITALIA SULLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE

DiRedazione Procida

Dic 15, 2020

Procida – Mentre la politica dei “grandi” a ogni livello fa acqua da tutte le parti, sono ancora una volta i giovani che si interessano della cosa pubblica a prendere carta e penna e chiedere alle istituzioni di muovere il sedere. Con una lettera protocollata ieri, il responsabile giovanile di Forza Italia Andrea Potere, ha indirizzato al sindaco di Procida una serie di segnalazioni e richieste in vista dell’apertura delle scuole di gennaio prossimo.

«Riconosciuta la necessità della riapertura degli istituti scolastici di secondo grado, riteniamo che la risoluzione delle criticità ancora presenti è la condizione necessaria per una riapertura in sicurezza.

SEGNALIAMO

  1. In moltissime scuole non sono stati realizzati gli interventi edilizi promessi dagli Enti Locali, né è stata avviata la ricerca di spazi alternativi da destinare alla didattica.
  2. Non sono stati consegnati i materiali promessi dal Commissario Arcuri in maniera omogenea (mascherine, gel, ecc,)
  3. Le società di trasporto pubblico non hanno ancora comunicato le modalità di funzionamento in ordine al numero di corse per studenti né in ordine alle misure di distanziamento a bordo.
  4. Sui test sierologici le Regioni si muovono in ordine sparso, determinando ulteriore disorientamento tra il personale della scuola.
  5. Sono molti gli istituti che ancora adesso non forniscono quotidianamente dispositivi di protezione personale quali mascherine.

CHIEDIAMO

  1. Potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale creando corse supplementari negli orari di ingresso e uscita degli studenti, modulando il servizio in base alle necessità, invitando ad un dialogo costante con gli organi di Rappresentanza Provinciale e le aziende dei trasporti pubblici e operatori del trasporto privato.
  2. Servizio di vigilanza all’entrata e all’uscita degli istituti per evitare assembrati.
  3. Chiediamo che vengano effettuate le opere di manutenzione degli impianti di riscaldamento degli istituti che lo necessitano, per garantire un ambiente che non possa mettere gli studenti all’esposizione di correnti d’aria fredde, principali cause di influenze e raffreddori che possono essere confusi come sintomi del nuovo corona virus.
  4. Un piano di entrata e uno di uscita differenziato per tutti gli studenti.

Un nuovo modello possibile

Non crediamo nella didattica al 75% e condanniamo qualsiasi modalità legata ad un aumento degli orari pomeridiani, quindi invitiamo la riflessione verso un nuovo modello: la didattica mista che si sta applicando in diverse università italiane.

Evitare l’affollamento tramite l’erogazione del servizio didattico in contemporanea sia in presenza che a distanza, dividendo e turnando gli studenti di modo da avere il 50% degli studenti in classe e il restante 50% a casa, tranne che per BES e DSA a cui la didattica in presenza sarà garantita al 100%.»

 

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