C’è il volto sorridente di Haoua, la prima migrante a indossare con orgoglio il tradizionale costume della Graziella, a sintetizzare i contenuti del terzo talk online a sostegno della candidatura di Procida come Capitale italiana della cultura nel 2022. Lei è una delle ospiti dello SPRAR, oggi SIPROIMI, il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati attivo sull’isola dal 2018, un efficace esempio di inclusione e integrazione. E “La cultura non isola” è proprio il filo conduttore del dossier che Procida, unica realtà campana tra le dieci finaliste, presenterà alla commissione del Mibact a metà gennaio.
In diretta sui canali social ufficiali di Procida Capitale dal borgo di Marina Corricella, mercoledì 30 dicembre alle 19.30 è in programma il talk “Procida include e impara: inclusione sociale mediante i linguaggi dell’arte per il rafforzamento della comunità educante”. Introdotti da Agostino Riitano, direttore della candidatura, interverranno il vice sindaco del Comune di Procida, Titta Lubrano, il direttore di Less Impresa Sociale (che gestisce lo Sprar) Giulio Riccio, l’urbanista Fabio Landolfo e Antonino Miccio, direttore dell’area marina protetta Regno di Nettuno, che abbraccia le isole di Ischia e Procida.
“Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale. – spiega Riitano – Il percorso che ha portato alla creazione e consegna del dossier di candidatura di Procida a Capitale Italiana della Cultura per il 2022 è una significativa esperienza di innovazione sociale, per la centralità del concetto di cittadinanza culturale, per il modello di vita urbana attiva e orientata dalla cultura”.
Dall’accoglienza all’ambiente: così Procida diventa Capitale della cultura
I successivi talk in programma sono “Procida ispira” (l’isola quale fonte d’ispirazione, luogo reale e spazio dell’immaginario) e “Procida innova” (sul rapporto tra cultura e innovazione in un percorso di ripensamento strategico del patrimonio culturale materiale e immateriale). A supporto della candidatura di Procida ci sono istituzioni quali le Università ‘Federico II’, ‘L’Orientale’ e ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli e l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, l’Area Marina Protetta ‘Regno di Nettuno’, la Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’, la Camera di Commercio di Napoli, la Regione Campania, la Città Metropolitana e partner privati quali istituti bancari e compagnie di navigazione.