(Il Velino/Il Velino Campania) – “In Campania c’è allarme sociale per le 60mila demolizioni pronte, intervenga subito”. E’ questo il senso dell’appello lanciato al premier Silvio Berlusconi dai parlamentari campani Pdl Sarro (primo firmatario), Coronella, Sibilia, Paravia, Nespoli, Cardiello, Fasano, Izzo, Esposito, Giuliano, Pontone, Calabrò, De feo, Compagna, De Gregorio e Lauro. “Le demolizioni in questione riguardano, per la stragrande maggioranza, abusi edilizi di “necessità”, posti in essere cioè da cittadini privi di abitazione che, a causa di provvedimenti normativi regionali dichiarati costituzionalmente illegittimi dalla Consulta, non hanno potuto accedere alla speciale sanatoria prevista dal D.L. n. 269/2003 – scrivono nella lettera -. Il Governo da Lei presieduto ha già mostrato, in passato, adeguata sensibilità al tema, attraverso l’adozione del D. L. 28/04/2010, n. 62, con il quale veniva disposta la sospensione delle demolizioni in questione fino al 31/12/2011. Sulla scorta di tale decreto-legge la Regione Campania, si è immediatamente attivata per rivedere la disciplina vincolistica vigente, che, molte volte, si presenta inattuale rispetto alla reale configurazione del territorio, e sicuramente non in linea con le effettive esigenze della popolazione, rappresentando nei fatti un ostacolo alla possibile sanatoria di tantissime opere solo formalmente illegittime. Il provvedimento del Governo, tuttavia, pur approvato dal Senato a larghissima maggioranza non veniva convertito in legge, a causa di un incidente procedurale verificatosi alla Camera dei Deputati nella seduta del 08 giugno 2010 (Presidente On.le Rosy Bindi); in tale occasione, infatti, veniva approvata una questione pregiudiziale, ai sensi dell’art. 96 bis del Regolamento, avanzata dai gruppi di minoranza e votata in tutta fretta nel momento in cui molti deputati del PdL e della Lega Nord erano temporaneamente assenti dall’Aula. La decadenza del D.L n. 62/2010 ha determinato la ripresa degli abbattimenti coattivi, acuendo la preoccupazione di quanti temono la perdita dell’unica casa di cui dispongono, e pregiudicando l’attività pianificatoria della Regione Campania che, evidentemente, non può affrontare efficacemente un tema così delicato, come quello del governo del territorio, nel clima di tensione sociale che si è creato. Il piano delle demolizioni in corso di esecuzione, inoltre, non definisce i pur necessari criteri di priorità nel compimento delle demolizioni, che dovrebbero riguardare, in primis, le speculazioni edilizie e non certo, così come sta avvenendo, le umili abitazioni di chi si è visto costretto, in assenza di una seria politica di edilizia residenziale pubblica, a costruire una piccola abitazione per dare un tetto alla propria famiglia”. Da qui la richiesta di intervento urgente da parte del Governo.