ll Comune di Procida ha ricevuto giorni fa il Premio Prof. Giuseppe Moscati. Un riconoscimento giunto alla XXXIV edizione.
Un premio, si legge nello statuto, “a quanti, operatori sanitari o meno, interpretano la vita con umiltà e coraggio ed utilizzano la loro professione per lenire le altrui sofferenze, sull’esempio di San Giuseppe Moscati, medico e scienziato insigne napoletano”. L’organizzazione ha inteso premiare Procida per il percorso che ha portato alla nomina a Capitale italiana della cultura 2022.
LA STORIA DELLA CAMICIA
I palazzi storici dell’isola (Palazzo Di Costanzo, Palazzo Porta, Palazzo Fabrizio, Palazzo Schiano Lomoriello e Palazzo Manzo, Palazzo Scotti La Chianca, Palazzo Lubrano-Veneziano, Palazzo Pescarolo e Palazzo Rosato) conservano, al loro interno, tesori di architettura, ma soprattutto magnifiche storie.
Una di queste è SCONOSCIUTA a tante persone ed è quella riguardante la famiglia Porta e il loro palazzo ubicato in Via Flavio Gioia.
E ci riferiamo una camicia appartenuta a San Giuseppe Moscati, custodita dal proprietario Salvatore Schiano di Zenise, lasciatagli dalla famiglia Porta. La storia narra che il sabato 26 Maggio 1923 Giuseppe Moscati, per il tramite della famiglia Del Giudice, fu improvvisamente catapultato sull’isola e in quel palazzo, per visitare il giovane Aniello Porta che – da giorni – non riusciva più a deambulare. A nulla erano valse le amorevoli cure della famiglia.
Il dottor Moscati, primario all’Ospedale Incurabili, giunse sull’isola e visitò il malato. La diagnosi fu subito chiara tanto da prescrivergli i giusti medicinali. Nel pomeriggio – però – sull’isola imperversò un temporale di quelli di inizio esatte e le condizioni meteo marine peggiorarono a tal punto che il dottor Moscati fu costretto a rimanere sull’isola e a pernottare nel palazzo.
La famiglia Porta fu contentissima di ospitare il dottore, tanto che per la serata fece preparare anche una succulenta cena. Proprio durante il consumo del pasto il dottor Giuseppe Moscati si macchiò la camicia con del vino rosso. Le poche ore della notte purtroppo non bastarono per asciugare la camicia, e così i familiari del giovane Porta offri al medico dei poveri una camicia pulita
Il dottore Moscati la lasciò sull’isola con la promessa di tornare a riprenderla e per far visita al malato. La mattina seguente – con le condizioni meteo marine migliorate – il dottor Moscati fece rientro in terraferma. Oggi la camicia è custodita come una reliquia in un quadro e posto su un comodino a latere di una foto del santo napoletano.