Procida – Un forte e serio malcontento serpeggia tra le strade, caratteristiche, dell’isola di Procida. Amarezza e disincanto, questi i sentimenti che stanno prendendo sempre più piede tra i tassisti che operano sull’isola di Arturo. Un disappunto che è stato bene espresso tramite un forte comunicato stampa e alcune dichiarazioni rilasciate proprio da alcuni autisti delle sigle sindacali V.T.I. e SI.TA.N.
Uno stato di agitazione della categoria che affonda le radici nella paventata ipotesi che sul territorio possano immettersi altre realtà di trasporto pubblico e che di fatto penalizzerebbe ancora di più un settore martoriato come quello dei taxi procidani.
“Abbiamo problemi da quando Procida è diventata “Isola della Cultura” – ci dice un tassista – la nomina, infatti, di Procida a “Capitale Italiana delle Cultura” si è rilevata essere un vero e proprio boomerang. Oltre alla pandemia e tutti i problemi ad essa collegati, ci è stato detto che nel periodo estivo saranno messi su strada alcuni pullmini che faranno servizio sull’isola.
Se così fosse, noi 30 taxi isolani saremo totalmente penalizzati, soprattutto perché, come ben noto a tutti, il nostro periodo lavorativo è legato alla stagionalità del turismo.
L’immissione in servizio di questi pulmini, poi, farebbe parte di un progetto portato avanti senza alcuna condivisione con le categorie economiche del settore, senza averci minimamente contattato.
Ci sentiamo tagliati fuori da tutto e speriamo che questo nostro grido di allarme faccia aprire gli occhi un po’ a tutti i procidani. In realtà ci sentiamo un po’ venduti, vengono agenzie esterne a lavorare e noi isolani restiamo al palo. Molti di noi esercitano da circa 20 anni l’attività di taxista e non è giusto che ora si venga estromessi da tutto. Oltretutto vige sull’isola un regolamento sulla dimensione stessa dei taxi e ci sembra una cosa davvero esagerata quella di avere su 4km quadrati autobus dell’EAV, taxi e pulmini scoperti… non osiamo immaginare i disagi che ne deriverebbero in termini di viabilità.”
Ma questa dell’arrivo di pullmini per la stagione estiva non è l’unica nota dolente per la categoria dei taxisti procidani.
“Precedentemente abbiamo fatto una riunione con gli organi del comune, in cui abbiamo chiesto anche l’aggiornamento del tassametro, ma non siamo riusciti ad ottenere nemmeno quello, nemmeno questo è andato a buon fine in quanto volevano il rispetto delle sole condizioni da loro imposte. Davvero, sembra che ormai si possa fare solo ciò che vogliono loro. Ci sentiamo un po’ presi in giro.”
IL COMUNICATO STAMPA
«I lavoratori del servizio di piazza (Taxi) di Procida Capitale della Cultura 2022 sono profondamente preoccupati per il mercato in forte perdita a causa dell’emergenza pandemica in atto.
Tale situazione, come si sa, ha determinato gravi ricadute anche sul proprio comparto con conseguenze serie e in alcuni casi drammatiche per le famiglie.
A questa preoccupazione, nonostante le difficoltà quotidiane per cui si tenta di sbarcare il lunario “vivendo alla giornata” e tentando di sopravvivere, si aggiunge la notizia ormai imminente dell’ingresso di privati, a quanto pare “esterni”, nel mercato del trasporto pubblico isolano.
Fonti vicine e vari Tours operator del settore, confermano la notizia.
Ciò determinerebbe un inevitabile cortocircuito per un mercato (a carattere stagionale) già saturo, con prevedibili ricadute drammatiche sull’occupazione lavorativa isolana già provata dalla crisi pandemica.
Per questi motivi i lavoratori chiedono l’immediato interessamento degli organi istituzionali, al fine di evitare ulteriore impoverimento della categoria. Altresì, metteranno in atto tutte le forme di protesta consentite, atte a far valere le proprie ragioni».