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Raccontare il presente, capire il futuro

IIIa Edizione del Procida Sud Festival

DiRedazione Procida

Giu 22, 2021

Procida «Metto il Sud e le ragioni del nostro meridione nel mio cuore». Sembra una di quelle frasi ad effetto che cerchi di cogliere mentre lo ascolti.  Quella con cui farci il titolo di un articolo. Invece no. Ci leggi tanta, ma tanta passione. Quella che da anni anima Antonio Visaggio organizzatore del “Procida Sud Festival”.

Verso sud allora e lo sguardo che ha caratterizzato le prime due edizioni e in questo solco traccia anche l’ edizione 2021 del 15 e 16 luglio.

«Il Procida Sud Festival nasce per l’amore della nostra terra, per la storia, l’arte e la cultura meridionalista – dice Antonio Visaggio – Il festival presenta al pubblico, scrittori, storici, musicisti, artigiani ed aziende produttrici enogastronomiche del Meridione.

Da circa un trentennio, il Mezzogiorno è stato progressivamente “abolito” dalle politiche economiche e sociali di un Paese che è divenuto sempre più diviso, per tasso di occupazione, disoccupazione, reddito medio, speranza di vita, e “diseguale” rispetto all’accesso a diritti di cittadinanza fondamentali: salute, istruzione, trasporti».

Un mondo troppo spesso che viene dipinto in modo diverso quasi come a voler istituzionalizzare le diversità tra nord e sud:

«Contro  il tentativo di istituire definitivamente lo storico dualismo tra le “due Italie”, è nato un variegato e composito fronte di mobilitazione civile, culturale e politica ed è in questo contesto che si colloca l’iniziativa del Procida Sud Festival, che, sul piano ideale, ricollegandosi alle lezioni ed all’impegno meridionalistici di Gaetano Salvemini, Antonio Gramsci, Nicola Zitara e Franco Cassano, intende contribuire a riaccendere i riflettori sul Mezzogiorno, a partire dalla conoscenza e dalla valorizzazione delle numerose eccellenze meridionali, occultate dall’atavico pregiudizio di un Sud “sporco”, “delinquente”, ”ozioso”, ”passivo” e poco, o per nulla, dinamico ed innovativo».

Quali dunque le sinergie da mettere in campo per sfatare questi luoghi comuni:

«Nell’ottica di una pedagogia civile tesa all’emancipazione degli oppressi – e conclude Visaggio – e dei discriminati sia sul piano socioeconomico che su quello politico-culturale, diventa fondamentale favorire l’interazione con e tra i vari territori del Sud, in quanto storia, cultura, tradizioni, enogastronomia sono “armi” fondamentali per rilanciare il processo di costruzione di eguaglianza ed equità del nostro Paese.

Scrittori, giornalisti, storici, accademici, artisti ed aziende enogastronomiche ci aiuteranno a portare avanti il nostro impegno per arginare e capovolgere quanto fino ad ora espresso dalle varie politiche».

 

I due giorni sull’isola di Arturo del Procida Sud Festival saranno all’insegna del HOME MADE e si snoderanno per il borgo di Marina di Chiaiolella e il Marina di Procida.

Mostra Mercato Sud, Mercato della terra Paniere Vesuviano, Comunità Slow food, in un percorso di degustazione con eccellenze meridionali e la partecipazione della caritas di Procida.

“Ricetta sostenibile” e la partecipazione della dott.ssa Maria Mattera ricercatrice CREA alimenti e e nutrizione.

Laboratorio della terra, pomodoro del piennolo DOP e Zafferano Vesuviano e tanta buona musica folk itinerante del gruppo musicale “Rareca Antica”.

La seconda serata come dicevamo si snoderà sul molo di sopraflutto nella splendida cornice del Marina di Procida dove sarà presentato il libro “Tu non sai quanto sia ingiusto questo paese” del giornalista e scrittore Pino Aprile e a seguire il dibattito sulla Questione Meridionale con: Pino Aprile, Prof. Massimo Villone, costituzionalista Emerito della Università Federico II di Napoli e l’Ing. Renato Marconi, Imprenditore.

Subito dopo spettacolo teatrale/musicale “Terroni”, adattato dal libro “Terroni” di Pino Aprile, diretto ed interpretato da Roberto D’Alessandro con voce e chitarra di Mariano Perrella.

 

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