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LA GUARDIA COSTIERA SEQUESTRA 236 NASSE E IDENTIFICA I RESPONSABILI DI DIVERSI TIK TOK

DiRedazione Procida

Ago 1, 2021
Una motovedetta e un gommone della Guardia Costiera effettuano le ricerche di un sedicenne scomparso in mare nell'area di mare compresa tra il bagno 97 e il bagno 120, in localita' Miramare, Rimini, 5 settembre 2012. ANSA/YUFFICIO STAMPA CAPITANERIA DI PORTO +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++

Procida –

Continua senza sosta il lavoro dell’ufficio circondariale marittimo di Procida retto dal T.V. CALOGERO CARAPEZZA. Due importanti operazioni sono state portate a compimento in questi giorni. La prima riguarda il sequestro di nasse. Esattamente trecento ventisei recuperate in sinergia con personale dell’Area Maria Protetta Regno di Nettuno.

I militari, a bordo del CG B67, a seguito di segnalazione pervenuta, sono prontamente giunti nello specchio d’acqua antistante l’Isolotto di Vivara – zona marina a protezione integrale – ove erano stati indebitamente posizionati gli attrezzi da pesca.

Gli assetti predisposti in ambito Regionale, sotto il coordinamento della  Direzione Marittima della Campania, che vedono schierati uomini donne e mezzi del Corpo per un rapido e razionale intervento in ogni momento e luogo del territorio di competenza, hanno consentito l’immediata azione della Guardia Costiera di Procida al fine di scongiurare l’esercizio di attività vietate che possano compromettere la tutela dell’ambiente e le finalità istitutive dell’area marina protetta “REGNO DI NETTUNO”.

L’intervento ha permesso il recupero, mediante l’impiego di mezzi specializzati dell’Associazione Hester  in uso all’Area Marina Protetta Regno di Nettuno”, di 326 nasse cilindriche, con armatura in ferro e plastica collegate fra loro, posizionate – su un unico filare lungo 2 miglia nautiche –  all’interno dello specchio acqueo ricadente nella zona A dell’Area Marina Protetta – area interdetta ad ogni tipologia di attività (e quindi anche la pesca) che possa arrecare danno o disturbo all’ambiente marino. La Condotta vietata, altamente lesiva per l’ambiente marino, è punita con l’arresto fino a 6 mesi o ammenda da 102 € a 12.911 € con conseguente il sequestro degli attrezzi recuperati -Art. 30/1 L. 394/91.

In aggiunta alle azioni di tutela ambientale è stato altresì scongiurato il concreto pericolo per la sicurezza della navigazione.

Infatti, gli attrezzi da pesca, artefattamente celati onde sfuggire all’attività di vigilanza, risultavano non segnalati in spregio alla normativa vigente in materia che prevede invece che gli stessi vengano adeguatamente segnati con gavitello giallo, bandierina di segnalazione o luce notturna ben visibili e targhetta identificativa.

L’altra operazione era partita dopo le segnalazioni di diversi video sul social tik tok di scorribande con motoscafi potenti nelle prossimità del ponte di vivara. 

«Prontamente sono identificati gli autori di queste peripezie con motoscafi al ponte di Vivara di Procida – ha segnalato la Guardia Costiera – L’assurdo challenge, pubblicato sul social TikTok, è stato compiuto da alcuni procidani già convocati presso gli uffici della Guardia Costiera dell’isola per gli accertamenti che il caso richiede.

La Guardia Costiera raccomanda costante prudenza e scoraggia ogni comportamento o bravata che, oltre a mettere a rischio la propria ed altrui incolumità, costituisce condotta illegittima e verrà sanzionata secondo le previsioni di legge.




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