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Editoriale di Gino Finelli: «Ci sono cose che non finiscono mai di stupire »

DiRedazione Procida

Ago 3, 2021

Gino Finelli –  Ci sono cose che non finiscono mai di stupire e ci sono cose che stupiscono per la loro capacità di essere immediatamente comprese e condivise.  Eppure nonostante in questi due anni ci siamo stupiti difronte all’atteggiamento corretto della maggior parte della popolazione che ha rispettato il comportamento dettato dalle regole della profilassi e ha meravigliato tutti noi per la capacità di mantenere un rigoroso ordine, quasi anglosassone, non ci siamo potuti stupire per essere riusciti a modificare di fatto le nostre abitudini.

In assenza di meccanismi di restrizioni è di nuovo venuto meno il nostro senso civico e, tutto ciò che avevamo dimostrato di saper fare, è miseramente crollato. La nuova dimensione di permessivismo ha sciolto le nostre paure facendoci dimenticare d’improvviso tutto il passato e immaginando, forse di non averlo mai vissuto. Come sempre il popolo di questa Nazione sa dimenticare molto velocemente e non riesce mai a far tesoro degli errori commessi.  Accade, troppo spesso, che ci si dimentica di quello che si è vissuto e si ritorna a commettere gli stessi errori. La politica è l’esempio che vale per tutti. Infatti si dà il consenso sull’onda di una sensazione senza approfondire ideologia e concetti base e si finisce, nel corso del tempo, non solo con il modificare la propria opinione, ma con il disconoscere quel consenso dato giustificandolo come un errore di interpretazione o di aver tentato di scegliere il meno peggio. La mancanza di una riflessione attenta viene sempre a galla e si ritorna a vedere gli stessi stereotipi finendo con il non riuscire mai a guardare oltre quel piccolissimo spazio di visuale del proprio personale e della propria capacità di comprendere.  Emerge sempre un livello di scarsa conoscenza e di poco approfondimento finendo così con il far ristagnare la Nazione in una sorta di limbo dal quale da anni non si riesce a venirne fuori.

Il Covid rappresenta l’esempio più eclatante di questo modo di vedere la vita e di questa immensa superficialità di valori e contenuti. Ed ecco nuovamente la necessità di rimettere regole e divieti, per quei comportamenti che, oltre ad essere incivili, sono profondamente offensivi verso quella larga fetta di persone che continuano ad osservare le norme di profilassi e di comportamento. Questo discorso vale per tutti e soprattutto per i gestori di attività aperte al pubblico e di quelle adibite al trasporto delle persone. Mi è capitato di salire su di un aereo diretto a Torino qualche giorno fa.  L’assenza di controlli e la totale inosservanza di regole di profilassi è stata non solo evidente, ma vergognosa. Un areo stracolmo senza alcuno spazio libero, privo di qualsiasi norma igienica e con un uso, da parte dei passeggeri, improprio ed inutile delle mascherine. Nessuno ha controllato, nessuno ha imposto regole da rispettare se non quella inutile farsa degli assistenti di volo che si sono limitati a declamare una squallida ed inutile litania. E peggio è andata nel bus e ancora peggio nel ristorante.

E’ dunque questo che accade quando non si incute paura?   E’ mai possibile che nonostante i social ed una informazione direi assillante non si è ancora capito come ci si deve comportare? E chi ci governa ha compreso che non è il tempo di feste di piazza, sagre concerti e quant’altro libere a tutti senza alcun controllo? E i gestori di ristoranti, bar e altri esercizi pubblici hanno capito che non è finita per nulla l’emergenza epidemica e che debbono attenersi ad un rigoroso rispetto delle profilassi anticovid?

La risposta è NO::: nessuno ha compreso, o meglio tutti hanno capito, ma il profitto viene prima della salute e dunque libertà di  comportamento,  di contagio, nella assoluta impunità di chi avrebbe il diritto dovere di controllare e sanzionare. Ed ecco correre ai ripari come è successo ad Ischia con l’annullamento della Festa di Sant’Anna.  Finalmente un giusto provvedimento che si spera venga adottato da tutti i Comuni, compreso il nostro, che non sono Covid free, poiché essere fuori dall’epidemia significa aver debellato la malattia, o attraverso una raggiunta immunità di gregge, o attraverso la certezza di una terapia efficace. Entrambe le cose non sono state raggiunte e non vi è alcuna certezza scientifica che chi si è vaccinato non possa prendere la malattia, anche se in forma non grave, ma soprattutto possa non infettare.

Mi permetto dunque di consigliare un atteggiamento di prudenza che non può che consistere in controlli rigorosi e comportamenti adeguati, ma che soprattutto tenga in considerazione che qualsiasi manifestazione si voglia organizzare deve essere svolta nei termini di quel protocollo di prevenzione che passa inevitabilmente per una limitazione del numero delle persone, per spazi adeguati, anche e soprattutto all’aperto, per il mantenimento di tutte le norme di protezione personale.

Ci avviciniamo al periodo caldo dell’estate e alla Sagra del Mare, una manifestazione che è nel cuore di tutti i Procidani e che richiama anche moltissimi turisti. Come l’anno scorso mi chiesi se era opportuno che essa si svolgesse e sollecitai il Governatore De Luca, con una lunga lettera aperta, di impedire questo tipo di eventi, così allo stesso modo chiedo oggi al Presidente della Regione, che opportunamente ha detto no alla Festa di Sant’Anna ben più famosa e certamente polo di attrazione per l’estate Ischitana, di impedire lo svolgersi di qualsiasi Sagra di piazza che inevitabilmente comporta la possibilità di una facile diffusione del virus. 

Al nostro Sindaco voglio rivolgere, ancora una volta, l’invito ad osservare prudenza nel concedere autorizzazioni e di verificare il più possibile il rispetto delle regole sul territorio. Le elezioni sono lontane e poiché, come ho detto in apertura, il popolo italiano ed in particolare quello del sud dimentica facilmente, non vi è alcuna ragione, neanche di consenso come fu per il 2020, per incorrere in un probabile rischio epidemico determinando così una nuova stagione difficile e di restrizioni. C’è tempo per rivivere in assoluta sicurezza le estati che ricordiamo tutti con grande nostalgia,   soprattutto  per l’anno che ci aspetta il 2022, in cui essendo alla ribalta come Capitale Nazionale della Cultura, possiamo prepararci al meglio per  un evento unico e indimenticabile.

Un grande amministratore non gestisce il popolo, lo guida, non costruisce un obiettivo personale usando le persone, ma progetta per tutti un percorso di futuro sostenibile, poiché: “fare grandi cose è difficile, ma guidare grandi cose è ancora più difficile.”  



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