Procida – Un vero e proprio SOS quello lanciato in questi giorni di fine estate da Giovanni Petrone Rappresentante Sindacale Aziendale del presidio di Procida UIL-FPL CPSI.
Il suo è un racconto molto dettagliato di una carenza di personale (e non solo) che potrebbe inficiare alla lunga la qualità dei servizi offerti dal locale presidio ospedaliero.
Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato.
INFERMIERI
«Il personale che è andato in quiescenza da oltre 30 anni non viene sostituito. Per sopperire alle carenze l’infermiere deve essere utilizzato come tappa buchi ed utilizzato su più fronti. Per consentire ferie e malattie siamo costretti, spesso, a raddoppiare il turno.
Poi arriviamo al trasferimento paziente che avviene di solito utilizzando infermiere della sala operatoria, per cui abbandonerà l’ospedale riducendo ancora di più il personale ed ancora si trova a movimentare la barella da solo, dalla motovedetta al porto, lasciando incustodita e inoperativa la sala operatoria in caso di urgenza, ma, in quel caso, dovrebbe sostituirlo infermiere di pronto soccorso a discapito del funzionamento del pronto soccorso stesso. Spesso i trasferimenti risultano essere molto complicati e con tempistiche che superano anche le tre-sei ore. Tutto questo inficia sulla qualità della assistenza sanitaria».
OPERATORI OSS:
«Abbiamo una riduzione degli operatori OSS che fanno parte di una ditta privata appaltatrice e non della ASL. La ditta delle pulizie ha ridotto il personale da sei persone che facevano sei ore tutti i giorni, a soltanto due unità, tre ore la mattina e tre ore il pomeriggio con pulizie del presidio ospedaliero, Distretto, e postazione 118, per cui mi riesce impossibile capire come possa risultare pulito la mattina e il pomeriggio, con sei ore tutte le strutture sanitarie di procida, soprattutto in tempi di pandemia, ma questo forse non è importante proteggere i lavoratori ed i cittadini di procida che afferiscono al presidio, una buona pulizia è fondamentale per ridurre al minimo i rischi di infettarsi».
PERSONALE MEDICO E AMMINISTRATIVO
«Manca personale amministrativo da inserire nel laboratorio analisi e radiologia, ed ancora per i tecnici di laboratorio non è presente una stanza per la loro sosta.
In Radiologia c’è un solo tecnico che spesso deve dividersi con i pazienti provenienti dal pronto soccorso e quelli prenotati e per tutto il periodo della pandemia è sempre stato attivo e fondamentale per gli esami TAC su pazienti covid positivi.
Gli infermieri, i tecnici di laboratorio e di Radiologia non hanno ricevuto alcun compenso x rischio covid disposto dal governo come sé fossimo lavoratori di serie B, nonostante il disagio che comporta lavorare sull’isola e senza personale adeguato ai carichi di lavoro che sono aumentati a causa del richiamo mediatico di Procida capitale della cultura.
Sia il personale infermieristico che tecnico è costretto a sanificare tutti gli ambienti periodicamente».
OCCORRONO NUOVE ASSUNZIONI SUBITO
«Visto l’elevato numero di accessi in ospedale e il cospicuo numero di pazienti covid positivi, risultiamo impreparati ad una nuova ondata, ciò non è bastato alla direzione generale a darci sicurezza nuove risorse umane e prevenzione su tutti i fronti, anche da parte del sindaco dove ci aspettiamo che possa contribuire educando la popolazione dell’isola che in ospedale ci si reca sé c’è un reale bisogno, confidando anche nella collaborazione dei medici di base, e comunque, saremo, anche sé in numero insufficiente, sempre pronti a dare ai cittadini, ogni tipo di assistenza secondo le priorità, finché riusciremo a farlo.
Amo il mio lavoro ed io e i miei colleghi vorremmo farlo senza compromettere la nostra salute. Rimane lo stato di agitazione del personale infermieristico e siamo pronti nel trovare soluzioni in accordo con la direzione strategica dell’ASL Napoli 2nord».
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