Procida –Il presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli ha conferito la delega a Maurizio Frantellizzi per occuparsi del coordinamento di Federbalneari Procida, realtà turistica di punta del turismo in Campania ed a livello italiano, e tra le isole più caratteristiche d’Italia.
Già presidente di Casartigiani Procida, Frantellizzi ,che da sempre si occupa delle problematiche del sistema demaniale marittimo e turistico di Procida, con questo incarico assume un ruolo esiziale per coordinare le attività turistiche e balneari della comunità procidana che si appresta ad affrontare un evento nazionale quale quello della Capitale della Cultura 2022 unitamente a tutta l’area flegrea.
“Con immenso piacere, ho ricevuto dal presidente federale Maurelli la nomina di delegato del coordinamento “Federbalneari Procida – ha detto il neodelegato federale Maurizio Frantellizzi – nel rispetto degli interessi di categoria e del ruolo istituzionale che la nomina comporta sul territorio del Comune di Procida. Ho accettato questa nomina con grande emozione e con la consapevolezza di un grande impegno per la tutela di un comparto con tante difficoltà da affrontare e risolvere, in particolare l’annosa questione delle concessioni demaniali. Il mio impegno sarà massimo così come l’attenzione per tutte le problematiche di un settore che ha bisogno di emergere e di eccellere nel nostro territorio isolano in vista di Procida Capitale Italiana della Cultura”.
“Ho voluto affidare questa delega all’ottimo Maurizio il quale siamo certi, saprà rappresentare con dedizione ed attenzione le esigenze del settore turistico costiero di una meravigliosa realtà come quella di Procida, in modo attento e nel più rigoroso rispetto del dialogo con le istituzioni procidane – spiega il presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli – La sua prima sfida sarà quella di coordinare gli sforzi delle imprese del turismo balneare della città di Procida ed il loro ruolo di primissimo piano nell’organizzazione del turismo del mare di Procida, senza dubbio primo biglietto da visita del turismo in una iniziativa nazionale ed a livello europeo quale quella “Città Capitale della Cultura. Buon lavoro Maurizio”.
La questione concessioni demaniali per ora congelata da Draghi
A quanto pare l’applicazione della direttiva Bolkestein resterà ancora nel cassetto, almeno in parte. È quanto emerge sul Ddl Concorrenza, che andrà al Consiglio dei Ministri al termine della cabina di regia di Palazzo Chigi. Le indiscrezioni dicono che le licenze degli ambulanti e le concessioni balneari non andranno ancora a gara, come prevederebbe la Bolkestein, e che ha prevalso la linea attendista. Dovrebbe però essere avviata una ricognizione sulle concessioni, sui soggetti che le detengono e su quanto pagano.
Se le indiscrezioni di stampa sul Ddl Concorrenza dovessero essere confermate, sulle concessioni balneari dovrebbe essere per ora confermata la proroga al 2033. Nelle prossime settimane il Consiglio di Stato dovrebbe esprimersi sulla legittimità delle proroghe e, a quanto pare, il Governo Draghi vorrebbe attendere di capire qual è l’orientamento dei giudici amministrativi. Posizione caldeggiata, all’interno dell’Esecutivo, soprattutto dalla Lega, da sempre contraria alla Bolkestein.
Mentre l’Italia è ancora sotto procedura di infrazione per non aver applicato la direttiva europea sulle concessioni – che per l’ex commissario alla concorrenza Frits Bolkestein dovrebbero essere messe a gara – il Governo starebbe pianificando una “mappatura” delle coste italiane per avere chiaro il quadro di chi detiene le concessioni demaniali e di quanto si paga attualmente per esse.
Tira e molla con l’Europa
Bolkestein è il nome della direttiva europea che prende il nome dall’ex commissario alla Concorrenza Frits Bolkestein. Era il 2006, alla guida della Commissione europea c’era Romano Prodi. E l’Europa, con quella direttiva, aprì la questione della libera circolazione dei servizi e dell’abbattimento delle barriere tra i Paesi. Quello che è venuto dopo è noto e cioè le difficoltà dell’Italia nel recepire una direttiva che negli anni, e ripetutamente, ha scontentato praticamente tutti i diretti interessati, dagli ambulanti ai balneari. Ogni volta che si parla della direttiva Bolkestein è un susseguirsi di polemiche e di rivolte.
Quella dei balneari è una questione che spacca la politica, ma anche l’opinione pubblica. Il fronte del sì alle concessioni che durano per tanti anni è quello che sostiene una parte del mondo produttivo italiano, quello delle imprese familiari, anche se nel settore non mancano realtà più imponenti. Sono i sostenitori del bene pubblico in mano a pochi, ma pochi che hanno sempre garantito le spiagge pulite, gli ombrelloni in ordine e le docce calde funzionanti in spiaggia.
Il fronte del no è quello di chi dice che così un bene pubblico come le spiagge diventa territorio di pochi, di chi protesta perché i canoni sono bassi. E allora il fronte del sì replica che le condizioni non sono così vantaggiose come sembra, che nel resto d’Europa le concessioni sono meno onerose in termini di costi fissi e tasse.