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Procida capitale, De Luca: a fine novembre presenteremo programma

DiRedazione Procida

Ott 30, 2021

Procida – “Per Procida Capitale della Cultura 2022 presenteremo a fine novembre, insieme con il Comune di Procida, il programma delle iniziative ampiamente finanziate dalla Regione Campania”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook del venerdì. 

“Mi dicono che National Geographic ha dedicato una copertina a Procida, segnalata come una delle 25 mete turistiche da visitare il prossimo anno. E’ anche questo un primo straordinario risultato della campagna di promozione che abbiamo fatto su Procida”, ha concluso.

Le motivazioni per la scelta di Procida

Nelle motivazioni della Commissione per la designazione di Procida lette dal ministro Franceschini – si legge in una nota – si afferma che “il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto di sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato, la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria, la dimensione laboratoriale, che comprende aspetti sociali e di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee“.

Un combinato disposto di più fattori, quindi, ha condotto alla scelta di Procida, che potenzialmente può rappresentare un modello di sviluppo sostenibile per tutte le realtà isolane e costiere del Paese. Per Franceschini la designazione di Procida è un segnale di ottimismo e fiducia nel futuro, attraverso un’idea, quella della designazione di una capitale italiana della cultura, nata nel 2014 proprio per stimolare percorsi virtuosi di valorizzazione di tutti i comuni. Sì, perché i comuni d’Italia, come ha voluto sottolineare il Presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Antonio Decaro, non si sono fermati durante la pandemia al solo contrasto della emergenza, ma hanno continuato ad immaginare e programmare il futuro.

La cultura non isola

La cultura non isola, perché per i promotori che hanno immaginato il percorso che ha portato alla creazione e consegna del dossier di candidatura proprio “la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali; è una significativa esperienza di innovazione sociale, per la centralità di un modello di vita urbana attiva, orientata alla cultura e ai desideri della comunità. Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale“

I colori di Procida

I colori di Procida sono il suo biglietto da visita quando la si raggiunge dal mare. Definita come la “perla” del Golfo di Napoli, con una superficie di circa 4 chilometri, è una delle due isole Flegree, insieme all’isolotto di Vivara che rientra nel suo Comune. Solo un piccolo ponte collega le due isole. Nove le “grancie” del borgo abitato di Procida: Terra Murata che è il borgo più antico, Corricella, il borgo tipico dei pescatori, Sent’cò con il porto commerciale di Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata, o Madonna della Libera, Sant’Antuono, Sant’Antonio e Chiaiolella, porto turistico situato a sud dell’isola.

Tra le sue attrazioni più note la chiesa di San Tommaso d’Aquino che custodisce la statua lignea del Cristo morto realizzata da Carmine Lantriceni, il Castello D’Avalo, il Palazzo Bormioli e l’Abbazia di San Michele. Mentre tra le ipotesi sulle origini del nome Procida c’è quella che lo fa risalire al greco “proketai” (giace) per la morfologia dell’isola che la fa sembrare giacere, appunto, indolentemente coricata nel mare.

Procida è un affastellarsi di casette colorate, antichi palazzi, vedute mozzafiato, vigneti, limoneti, spiagge sabbiose e, naturalmente, mare. Set cinematografico a cielo aperto, è stata scelta come location da diversi registi per oltre 35 pellicole, per i panorami e la tipica architettura mediterranea: tra le più famose, anche per la prematura scomparsa di uno dei suoi protagonisti, Massimo Troisi, attore molto amato dal pubblico, quella del film Il postino del 1994, girato tra Procida e Salina.

Procida è anche “L’isola di Arturo”, Premio Strega nel 1957, di Elsa Morante. In due righe del romanzo un appello quanto mai attuale, quello alla coesione sociale, all’uguaglianza, all’unità: “A uno non basta la contentezza di essere un valoroso, se tutti quanti gli altri non sono uguali a lui, e non si può fare amicizia. Il giorno che ogni uomo avrà il cuore valoroso e pieno d’onore, come un vero re, tutte le antipatie saranno buttate a mare. E la gente non saprà più che farsene, allora, dei re. Perché ogni uomo, sarà re di sé stesso!!”. In questi tempi di isolamento e immobilità, fa piacere indugiare un po’, almeno con la fantasia, nelle bellezze del nostro incredibile Paese e nella sua cultura e constatare che in Italia, comunque, tutto immobile non è.

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