Procida – La splendida chiesa di San Tommaso d’Aquino, sede della Congrega dei turchini, ha accolto ieri l’altro l’interessante convegno sulla processione del Venerdì Santo procidano. Un dibattito molto articolato che ha visto intervallarsi ai microfoni il Prof. Siolino, Presidente di Europassione per l’Italia, che ha spiegato ai tanti collegati via web ed in Tv la mission dell’associazione, In videoconferenza anche la dott.ssa Patrizia Nardi responsabile delle candidature al progetto UNESCO, e sempre in videoconferenza il dott. Carlo Scotto di Carlo, confratello e precursore dell’iniziativa.
Poco prima il Priore della Congrega, Matteo Germinario deus ex machina dell’evento, dopo una breve introduzione, ha letto in saluto della dottoressa Nadia Murolo, dirigente dello staff per la valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Campania.
Il tavolo dei lavori si è impreziosito della presenza del Priore emerito della Congrega Gabriele Scotto di Perta che ha ripercorso la storiografia della congrega dell’Immacolata Concezione e del dott. Giacomo Retaggio, medico e scrittore isolano, che ha spiegato il senso letterale del vissuto di ogni procidano nella essenza stessa della giornata del Venerdì Santo.
Molto interessante anche quanto esposto dal prof. Gianni Romeo, docente di Storia e studioso dell’età moderna, che ha acceso i riflettori sulla storiografia della processione ed in particolare sui tanti vuoti che ancora sussistono dell’epoca e sulla necessità di continuare a fare ricerca.
La presenza poi del responsabile diocesano delle confraternite Don Giuseppe Tufo, oltre che evidenziare ancora una volta la vicinanza della Curia napoletana all’sola di Arturo, è stata anche proficua nel dibattito per rimarcare il ruolo delle confraternite nel laicato cattolico.
In chiusura, a suggellare l’evento, il padre spirituale della Congrega dei Turchini, Don Marco Meglio. che ha ringraziato i convenuti ed ha esortato a lavorare nel segno del coinvolgimento di tutte le componenti che rendono unico il Venerdì Santo procidano nel segno della tradizione e della continuità.
L’evento si è chiuso con il canto del “Salvete” da parte dei confratelli e ha tenuto incollati alle TV e agli internauti, centinaia e centinaia di persone, segno che anche fuori dall’isola la processione del Venerdì Santo, attira l’attenzione di tantissima gente. E diversamente non poteva essere
La prospettiva come dicevamo qualche giorno fa e quella di poter dichiarare la processione patrimonio dell’umanità.
LA MISSION DI EUROPASSIONE
“Europassione per l’Italia” si è impegnata, dal 2004, a realizzare una solida rete di associazioni guidata fin dalle origini dal Presidente Flavio Sialino, la missione delle quali è collegata e fortemente motivata dalla storica intesa con l’Associazione “Passio Domini in Europe” con sede a Ligny (Belgio), che dal 1984 coinvolge 16 paesi europei nell’attività di divulgazione e valorizzazione dei temi della Settimana Santa.
La costituzione del Sodalizio, che opererà in ambito storico, religioso, culturale, folcloristico, turistico, della promozione del territorio e delle tradizioni antiche, del turismo religioso, della solidarietà e del volontariato, è avvenuta durante la III Conferenza Nazionale Organizzativa tenutasi a Romagnano Sesia (Novara).
Salvaguardare e valorizzare questo patrimonio comune, italiano ed europeo, delle Sacre Rappresentazioni della Passione di Cristo attraverso la costruzione di una rete tra i Sodalizi italiani ed europei. Focalizzare l’attenzione della gente e delle Istituzioni civili e religiose su queste manifestazioni partendo dalla tradizione locale ma adattandola alle esigenze odierne attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni depositarie di questo patrimonio immateriale. Rafforzare i legami di amicizia dando un esempio, oggi più che mai importane, di sussidiarietà, solidarietà, dialogo e condivisione tra le varie comunità
CRITERI PER DIVENTARE PATRIMONIOD ELL’UMANITA’
Fino alla fine del 2004, ci sono stati sei criteri per i beni culturali e quattro criteri per il patrimonio naturale. Nel 2005 questo è stato modificato in modo che ci sia solo una serie di dieci criteri. Siti designati devono essere di “eccezionale valore universale” e soddisfare almeno uno dei dieci criteri.[1] Dal 1992 le interazioni tra uomo e ambiente sono riconosciute come paesaggi culturali.
Criteri culturali – (I) Rappresentare un capolavoro del genio creativo umano. – (II) Testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico. – (III) Apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà. – (IV) Offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana. – (V) Essere un esempio eminente dell’interazione umana con l’ambiente. – (VI) Essere direttamente associato ad avvenimenti legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti).