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Ass. Antonio Carannante: «Il 2022 trampolino di lancio per gli anni a venire»

DiRedazione Procida

Dic 30, 2021

Procida – Poco meno di 48 ore e sarà 2022. Un anno che resterà nella storia dell’isola di Arturo e che segnerà sicuramente la cittadinanza e la comunità intera. Con un bilancio positivo si chiude anche questo 2021 ricco di iniziative e tralasciando quello della nomina a Capitale, ci sovvengono tra le più interessanti quelle legate a Palazzo D’avalos, a Vivara, al Museo civico e che hanno tutti in comune un assessorato, quello di Antonio Carannante.

Ed è proprio a lui che abbiamo rivolto alcune domande e gli auguri per questo anno che verrà.

Il 2021 volge al termine: se dovessi riassumere questa annata in poche parole come la definiresti?

«Sicuramente stimolante, ma assai complessa. Stimolante perché è stato l’anno della vittoria come Capitale Italiana della Cultura, che innescato tutte le attività che stiamo svolgendo, ma è stato anche l’anno in cui il Covid non ha mollato rendendo indispensabile tutta l’organizzazione per i vaccini, attività svolta con grande professionalità grazie al personale medico e alla Protezione civile. Un anno intenso, non c’è che dire: c’è stato il Consiglio di Stato che ha definitivamente bocciato il ricorso elettorale, l’improvviso decesso del Presidente del Consiglio Comunale, oltre a una spiacevole vicenda personale che si è conclusa bene in questo stesso anno. Insomma, non ci siamo fatti mancare niente».

Con Procida Capitale si apre una stagione importante per l’isola.

«Certamente. Un ottimo risultato, abbiamo avuto anche un grande sostegno dalla Regione Campania con diversi finanziamenti, ma nulla è scontato. Non sono tra quelli che dicono sempre che va tutto bene, ho spesso rappresentato una voce critica nell’amministrazione in quanto ho sempre invocato un maggior coinvolgimento di quest’ultima e della comunità nel processo avviato dopo la vittoria, dai rapporti istituzionali fino alla comunicazione. Solo così si può lavorare al meglio in maniera concreta, altrimenti si rischiano cortocircuiti. Per quanto mi riguarda lavorerò per migliorare anche questo aspetto. Abbiamo una grande responsabilità e tante sono tante le cose da registrare oltre che da fare in poco tempo».

È una grande opportunità anche per molti nostri Beni culturali.

«Soprattutto, direi. La cosa che mi fa piacere è che le punte di diamante di Procida Capitale sono beni che ho cercato di valorizzare da subito e che rientrano nelle mie deleghe. Penso a Palazzo d’Avalos, aperto nel lontano 2016 e che oggi conta migliaia di visitatori all’anno, oltre a essere divenuto sede di diversi eventi culturali, diventando un Bene culturale conosciuto a livello internazionale. Difatti, non a caso in occasione di Procida Capitale la Regione Campania ha destinato per la prima volta un piccolo finanziamento al quale è probabile seguiranno degli altri. Inoltre, abbiamo anche candidato il complesso a un Bando del Ministero per il Sud».

Ci sono anche il tenimento agricolo dell’ex carcere e il Museo Civico.

«Sì, anche il tenimento agricolo dell’ex carcere, che con tanta fatica ho recuperato grazie anche a tanti volontari, oggi è rinato e in parte è divenuto parco pubblico tanto che anch’esso sarà sede di eventi per Procida Capitale. Pure il Museo Civico, nato nel 2017 con poche risorse e che con tanta fatica abbiamo portato avanti insieme al Direttore Nicola Scotto di Carlo, sta diventando una bella realtà e con Procida Capitale sarà anche un luogo espositivo di opere d’arte. Siamo partiti nel 2020 proprio in occasione della candidatura con una raccolta di cimeli marittimi delle famiglie procidane, perché sarà un Museo che oltre ad esporre per la prima volta reperti archeologici, avrà anche una sezione dedicata alla geologia e alla marineria procidana. Abbiamo anche presentato alla Regione una richiesta di finanziamento più ampia».

È stato anche un anno pesante per te, per motivi personali.

«Purtroppo, sì, sono stato coinvolto in una vicenda giudiziaria con accuse offensive nei riguardi della mia professione di avvocato. Confesso che c’è stata tanta amarezza vista la questione, nonostante questo non ho mai perso la fiducia nella Magistratura, che ha poi riconosciuto la totale infondatezza delle accuse. Certo, resta l’amarezza per una brutta parentesi per me, la mia famiglia e le persone che mi vogliono bene, ma dentro di me resterà per sempre il grande affetto e la stima che i procidani, ma anche tanti legami con la terraferma a tutti i livelli, non mi hanno mai fatto mancare. È un qualcosa che mi ha arricchito e reso più forte».

Cosa accadrà a Vivara?

«È in corso una lunga e complessa trattativa economica tra la proprietà e il Comitato di Gestione per regolamentare gli accessi al pubblico. Se non si troverà l’accordo non resta che ricorrere all’Autorità Giudiziaria. La Riserva Naturale di Vivara è statale, e va riaperta alla comunità al più presto. Nel frattempo, ho sollecitato il Ministero dell’Ambiente ad avviare il procedimento per espropriarla. Confesso che se il Comune avesse la possibilità economica, avrei già messi in moto le azioni necessarie».

Cosa succederà dopo Procida Capitale?

«Credo che si aprirà un nuovo ciclo nella nostra storia. Dobbiamo essere bravi a capitalizzare quanto accadrà nel 2022 per rilanciare ancora meglio gli anni a venire».

Un augurio ai procidani.

«Auguro a tutti innanzitutto la buona salute, che di questi tempi è più preziosa che mai. E auguro che il 2022 sia un punto di partenza affinché la comunità con buon senso finalmente si unisca e lavori senza divisioni».

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