Procida – Dopo lo stop alla circolazione, di qualche giorno fa, per una gran parte dei trasportatori su gomma italiani, adesso si fermano i pescatori.
Da ieri, infatti, la maggior parte dei pescherecci delle marinerie italiane non sono usciti in mare. E sarà molto probabilmente così per tutta la settimana se non sopraggiungeranno importanti novità che possano portare risposte concrete alle serie preoccupazioni dell’intero comparto della pesca italiano, messo a dura prova dall’impennata dei prezzi dei carburanti.
“Insostenibile il costo gestionale per le attività”. Dice Antonio Veneziano, Pres. del Consorzio Pescato procidano. «Il gasolio da 0.36 centesimi al litro e passato in poco tempo ad 1.10, ogni peschereccio ha un costo fisso sul carburante secondo solo al costo dell’equipaggio. Motivo per cui le grandi barche adesso hanno bisogno di 2.500 euro al giorno di carburante contro i circa mille di poco più di un anno fa. Ora però è davvero troppo. La pesca sta per scomparire se si continua così. Troppi costi e troppi balzelli. Ho la paura che quanto sta accadendo sia solo l’ultimo dei tanti motivi per i quali molti padroni di barca prossimamente rottameranno il proprio mezzo.”
È tutta in queste amare considerazioni il fermo dei circa trenta tra pescherecci e imbarcazioni di piccola pesca dell’isola di Arturo. Ieri contro il caro gasolio non è uscita in mare e così sarà anche nei prossimi giorni.