Procida – Sciopero. Che per chi lavora del proprio lavoro significa non guadagnare davvero. Non sono usciti in mare, restando ancorati in banchina anche ieri, i pescherecci e barche da pesca procidani che hanno aderito all’iniziativa delle marinerie italiane di sciopero generale, della durata di una settimana, per protestare contro il caro gasolio che rende insostenibile l’attività di pesca.
«Raccogliamo allarme dei pescatori – dice Antonio Carannante, Assessore alla pesca del comune isolano – In questo tempo difficile raccogliamo l’allarme dei pescatori procidani che a causa del caro gasolio non stanno andando in mare.
Ben consapevoli che trattasi di un problema “globale” segnaleremo comunque al ministero competente. Sappiamo infatti che si sta provvedendo a un decreto che tenti di alleggerire il caro energia e le conseguenze sulla cittadinanza, per cui segnaleremo anche tale disagio. La pesca è un settore importante per la nostra economia».