Procida – Per la serie ‘piccole cose che possono provocare grandi cambiamenti alla nostra vita’. L’onda verde sta investendo anche l’isola di Arturo. L’idea di una mobilità più green e sostenibile sta facendo breccia – non senza difficoltà – anche nella Capitale della cultura 2022.
Tra qualche giorno le stradine dell’isola si coloreranno di macchine a due posti completamente elettriche ma soprattutto molto molto contenute in termini di spazio. Un passo in avanti per un’isola in cui una mobilità scellerata provoca come un effetto domino un traffico pazzesco. A qualsiasi ora del giorno e della notte.
Del resto, come abbiamo anche espresso dalle colonne di questo giornale, le auto elettriche rappresentano il futuro della mobilità: le previsioni dicono che entro il 2032 il 50% dei modelli venduti al mondo sfrutterà la corrente come carburante e che nel 2027 le auto elettriche costeranno meno di quelle alimentate con i combustibili fossili, anche senza tenere in considerazione gli eventuali incentivi pubblici per acquistarle. Il 2021 è stato un buon anno per le auto elettriche, e nel prossimo futuro le cose non possono che migliorare.
Ma non solo: i veicoli elettrici sono un fattore chiave per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree densamente popolate e un’opzione promettente per contribuire alla diversificazione energetica, oltre che al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra.
Ad oggi, 17 Paesi nel mondo hanno annunciato l’eliminazione graduale dei veicoli con motore a combustione interna entro il 2050. La Francia, nel dicembre 2019, è stato il primo paese a mettere in legge questa intenzione, fissando la deadline al 2040.
Alcune case madri sono già in corsa. Audi ha annunciato che entro 10/15 anni produrrà solamente auto elettriche. Anche Volkswagen sta dando un importante contributo all’elettrificazione, con i modelli ID (ID.3 e ID.4) che sono considerati il pilastro del terzo millennio per la casa di Wolfsburg.
Modello procidano:
Promotori sull’isola Antonio Veneziano, vero innovatore nel campo delle start up e promotore di numerosi progetti imprenditoriali sul territorio e Nicola Ambrosino, brillante imprenditore locale che per prima ha creduto nella mobilità green territoriale.
Nicola Ambrosino: “Si stiamo lanciando questo progetto di mobilità alternativa che prevede l’utilizzo condiviso di alcuni veicoli completamente elettrici e completamente green sarà anche la ricarica delle batterie che avverrà tramite pannelli solari. Una iniziativa tutta procidana nata da una intuizione di Antonio Veneziano e seguita da me, volta a stravolgere quella che è la mobilità dell’isola, e stravolgerla nel senso che noi come comunità abbiamo un problema oggettivo che è il traffico e questa iniziativa andrebbe a snellire quello che è il traffico cittadino.
Non solo: alcuni studi recenti dell’Arpac sul territorio, hanno dimostrato che ci sono anche delle fasce di criticità per quanto riguarda le emissioni di CO2 e di polveri sottili per cui una iniziativa di questo genere centra quella che è la transazione ecologica verso la quale dovremmo porre più attenzione tutti noi cittadini e l’amministrazione comunale, per lasciare ai nostri figli un’isola più sana».
E conclude: «I veicoli inizialmente saranno dieci e sono già sul territorio, li stiamo preparando. Sono veicoli che sarà possibile prenotare attraverso una applicazione con tariffe al minuto e poi cosa molto importante ci saranno delle tariffe agevolate per i residenti che in una scala percentuale avrà uno conto intorno al 60% rispetto alla tariffa piena.
Con questa politica di contenimento del prezzo ribadiamo quanto il progetto sia rivolto essenzialmente al procidano e dagli studi che abbiamo fatto in base al numero di veicoli sull’isola e dei vari utilizzatori del veicolo a 4 ruote, per coprire tutta l’isola ce ne vorranno cinquanta. Un numero che non deve spaventare perché non sono veicoli che si vanno ad aggiungere ai veicoli che già esistono ma sono veicoli che sono volti a disincentivare l’utilizzo della macchina per potersi approcciare sempre di più a questo tipo di mobilità»