Procida – Domenica, al Palazzo della Cultura a Terra Murata, ha riaperto il museo civico isolano. Un progetto portato avanti con tenacia dall’assessore Antonio Carannante ed è a lui che abbiamo fatto qualche domanda:
Da dove nasce l’idea di istituire il “Museo Civico Virtuale”?
Il Museo parte da lontano, da quando eletto mi resi conto che il pubblico doveva conoscere la ricchezza del nostro patrimonio di cui i reperti archeologici micenei presso l’isolotto di Vivara rappresentano un importante testimonianza del passato. La parola d’ordine in questi anni è stata sinergia: con le Università Federico II di Napoli e Suor Orsola Benincasa, con la Regione Campania, con la Soprintendenza, con i proprietari e con i cittadini procidani che hanno prestato al museo bellissimi oggetti della nostra storia marittima.
Quale l’obiettivo?
Innanzitutto, far fruire al meglio i meravigliosi reperti micenei dell’isola di Vivara. Abbiamo dei meravigliosi reperti venuti alla luce grazie alla caparbia e passione del Prof. Marazzi e del Suor Orsola Benincasa di Napoli che sovrintende gli scavi. E’ stata rinvenuta anche una tavoletta riportante una forma di pre-scrittura, una scoperta di rilievo scientifico mondiale. Tanta bellezza va assolutamente fatta fruire il massimo possibile.
Quali i passi?
Innanzitutto, con delibera di consiglio comunale abbiamo formalmente costituito il Museo. Abbiamo anche sottoscritto un prestigioso Accordo di Valorizzazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici-Federico II-Suor Orsola Benincasa. Quindi insieme a quest’ultima ci siamo subito messi al lavoro per i contenuti del Museo coinvolgendo, tramite un apposito Bando, alcune ricche risorse del territorio che si sono rese disponibili: innanzitutto il Direttore dott. Nicola Scotto di Carlo, ma anche le dott. sse Monica Scotto di Covella e Sara Pagano, che ringrazio per la passione e il grande sforzo. Vedere tanti concittadini lavorare tutti insieme per un qualcosa di pubblico da senso all’esperienza politica che sto vivendo.
Cosa riguarderà?
È un Museo che oltre a esporre reali reperti micenei per la prima volta, grazie alla dott. ssa Cinquantaquattro Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area metropolitana di Napoli che ringraziamo per la grande attenzione, ha anche contenuti sulla geologia dell’isola ma anche sulla storia marittima di Procida e in questo senso ci avvarremo del contributo della dott. ssa Raffaella Salvemini e della Prof. ssa Francesca Borgogna. Insomma, un vero lavoro di squadra.
C’è anche il contributo dei procidani.
Certamente, in occasione della candidatura a Capitale Italiana della Cultura invitammo i cittadini di Procida a esporre nel Museo gli oggetti richiamanti la storia marittima di ciascuna famiglia. Sono stati molto generosi e ne siamo grati, hanno contribuito ad arricchire un bene comune. Questo è un aspetto importante, perché lega fortemente e realmente il Museo alla comunità.
Sarà un museo anche “virtuale”.
Si è scelta la modalità “virtuale” perché ovviamente molto più agile e fruibile, oltre che meno dispendiosa economicamente. Intanto stiamo lavorando per farlo riconoscere a livello regionale per farlo rientrare nella rete dei Musei della Campania, anche al fine di accedere ai relativi finanziamenti.
Cosa vi aspettate?
E’ ovviamente un primo passo, in quanto sarà un Museo “dinamico”, cioè che si arricchirà nel tempo anche nelle modalità. E’ è un obiettivo culturale importante per diversi aspetti. Dopo la valorizzazione di Palazzo d’Avalos, che è diventata una meta turistico-culturale di rilievo, è la volta del Museo Civico. La valorizzazione e tutela del patrimonio dei beni culturali non solo apre una nuova strada turistico-culturale per Procida, ma contribuisce a sviluppare sempre più nei cittadini una coscienza civile nel senso della maggiore tutela ambientale e del nostro territorio troppo spesso ferito a morte.
Il Museo è intitolato a Sebastiano Tusa.
Sebastiano Tusa ha rappresentato nel panorama della ricerca archeologica e storica degli anni ’70-2018 una delle personalità più affascinanti e di rilievo. Primo “Soprintendente del Mare” della Repubblica italiana, ha dedicato la sua vita allo studio della storia, dell’archeologia e dei più importanti monumenti del Mediterraneo. E’ stato amico di Procida, in quanto ha condotto diverse campagne archeologiche a Vivara. Ci è sembrato doveroso.
Come verrà gestito?
Tramite “Musa”, un’associazione di giovani laureate procidane. Iniziamo ad aprire dal venerdi alla domenica dalle 11.00 alle 16.00, con ampliamento all’intera settimana in estate. Per info e prenotazioni: museo@museocivicoprocida.it