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Rete Mab Italia, fino a giovedì sul territorio

DiRedazione Procida

Apr 10, 2022

Procida – Da oggi e fino a giovedì l’isola di Procida ospiterà l’iniziativa nazionale Rete MAB Italia, evento
conclusivo di una sperimentazione didattica che, negli ultimi due anni, ha coinvolto scuole di
primo e secondo grado delle regioni italiane.
La Rete MAB, finanziata dal PNSD per la promozione delle metodologie didattiche innovative,
nasce nel febbraio 2020 grazie alla tenacia delle dirigenti Alessandra Onofri, dell ‘IPSSEOA
“Costaggini” di Rieti, e Laura Virli, del Liceo Blaise-Pascal di Pomezia, sotto la guida esperta di
Lorenzo Micheli, responsabile scientifico della metodologia. Il MAB è un laboratorio didattico
innovativo di mappatura collettiva e partecipata di un luogo che integra i dati percettivi con le
conoscenze culturali e geografiche del territorio.
E’ un format sperimentale che coinvolge gli studenti in sfide accattivanti con il fine di stimolare
all’educazione alla bellezza, all'intelligenza emotiva, alla capacità di raccontare storie coinvolgenti
e di risolvere problemi volti a valorizzare i luoghi mappati. Durante i quattro giorni, Procida sarà
teatro di un’esperienza di mappatura che coinvolgerà 83 studenti, vincitori delle sfide dei MAB
2020-21 e 2021-22.
Insieme ai ragazzi anche 100 docenti e dirigenti che verranno coinvolti in tavole rotonde sulla
metodologia e sulla possibilità di valorizzarla all’interno dei curricula scolastici. Immersi nella
tradizione, nella natura e nella storia la meraviglia guiderà studenti e docenti mappers alla scoperta
dei segreti di Procida.
Mab è molto più di un semplice acronimo, indicante un laboratorio didattico-innovativo di
mappatura collettiva e partecipata di un luogo, capace di integrare i dati percettivi con le
conoscenze culturali e geografiche di un territorio. Mab è molto di più di una comune metodologia
di Outdoor Learning.
Mab è una filosofia di vita, è guardare con occhi nuovi i territori in cui si vive e che si attraversano.
È appropriarsi affettivamente e culturalmente di quei territori, impedendo alla fretta, male che
affligge la società moderna, di farceli fagocitare superficialmente.
Il cuore pulsante delle attività è una mappatura emotiva del territorio che ha l’ambizione di
riscoprirlo, osservando i luoghi con occhi diversi, ovvero con l’uso di lenti di ingrandimento che è
possibile indossare attraverso filtri emozionali che permettono di vedere, come se fosse la prima
volta, la straordinarietà di un luogo – aggiungono i responsabili abruzzesi del progetto -. Altra
importante ambizione è quella di incentivare soprattutto i giovani nel saper individuare le
potenzialità dei luoghi che sono invece abituati a vedere delle volte con apatia e distacco, per poterli
difendere e valorizzare.
L’esperienza della mappatura è costituita da tre elementi fondamentali: luogo, persone e
connessioni. Il luogo scelto è un percorso che va dalle montagne al mare, seguendo il corso dei
fiumi; le persone sono i docenti che hanno appreso e quelli che apprenderanno l’esperienza della
mappatura emozionale per trasferirla poi ai gruppi di alunni nelle varie scuole coinvolte; le
connessioni, parola-chiave dell’esperienza, sono legami nuovi e sorprendenti tra i mapper e il
territorio del quale si vuole cogliere l’essenza.

L’;esperienza si propone di incentivare le singole individualità che, messe insieme, possono generare
un’unica grande intelligenza collettiva, ma, soprattutto, mira a dar forma ad una storia potente dove
la volontà generatrice di un’idea vincente possa migliorare la percezione e la vivibilità di un luogo
offrendosi a servizio della comunità.

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