Procida – C’era una volta una comunità che anche tra le differenze più evidenti, sapere fare squadra e mostrarsi quando i riflettori si accendevano, unita. Molte volte – vista l’età – abbiamo testimoniato da questo o da altri giornali che, quando c’era da essere uniti, i procidani erano un blocco granitico.
Quasi sempre questo è avvenuto nelle circostanze di eventi di cronaca che facevano catapultare sul territorio una marea di stampa e che raccontavano subito dopo il fatto, quanto i procidani sapessero essere uniti.
Questa unità ed unicità ce la invidiavano, e forse ce la invidiano ancora, i comuni a noi vicini. Ma da qualche tempo questo spirito unitario si è perso. Molto verosimilmente anche con la responsabilità dei social che di fatto hanno abbassato molto le barriere e ognuno si sente il diritto di dire tutto ed il contrario di tutto.
Oggi che Procida è capitale della cultura 2022 con gli occhi del mondo letteralmente addosso, la comunità sembra scollata e basta poco per segnare distanze e segnare solchi.
Prendiamo ad esempio quanto accaduto ieri con il deturpamento della palina della Voiello posto all’angolo di via vittorio Emanuele e via Roma che è stata oggetto di qualche buontempone che ha pensato bene di spruzzarla con del colore nero.
La foto ovviamente è divenuta virale e ha indignato non poco la popolazione internauta che purtroppo però si è divisa anche stavolta tra chi pur condannando l’atto, ha fatto presente che la palina in questione era già stata “deturpata” con la rimozione del carello di Troisi e dei luoghi del cinema e di chi invece ha pensato bene non solo di condannare tale gesto ma inveire contro una parte di popolazione che guarda e guarderebbe in cattivo modo ( addirittura sperando che vada male ) tutto ciò che di bello viene fatto e proposto sul territorio. Ad iniziare proprio da Procida capitale della Cultura.
La narrazione social ovviamente è quella del vomitatoio spiccio, salvando la buona pace di qualcuno, senza freni. Prendiamo a corredo di quanto accaduto, il punto di vista che ci ha segnalato Peppe Giaquinto:
«Va bene che siamo Capitale Italiana della Cultura 2022. Va bene che la Voiello e’ sponsor gradito di questa manifestazione. Ovviamente dobbiamo fare ancora molto in termini di rispetto e correttezza. Ci tengo a sottolineare che l’atto vandalico che oggi ha visto oggetto un totem installato a Marina Grande e che va indubbiamente condannato, era stato preceduto, nei giorni scorsi, da un altrettanto atto deplorevole da parte di chi, ha pensato di sostituire l’icona del film “Il Postino”, presente sul totem non a caso, con l’immagine dell’installazione luminosa fatta realizzare da Voiello.
Il fatto è che quel totem presente a Marina Grande da diversi anni, come pure in altri punti dell’isola, faceva parte di un progetto di movie tour e cineturismo, finanziato dalla Regione Campania, che l’allora assessore al turismo, il meritevole e indimenticabile Fabrizio Borgogna, volle fortemente e che fece installare nei luoghi dei set cinematografici che hanno immortalato la nostra isola. E Fabrizio era un ragazzo ed un amministratore che credeva nello sviluppo turistico del territorio, che amava straordinariamente Procida, che si era reso pioniere di un turismo di qualità e legato alle peculiarità e alle compatibilità dell’isola. Per Voiello, a fronte dei soldi spesi per la sponsorizzazione, non era certo un salasso economico dotarsi di un altro totem ed installarlo.
Togliere l’immagine di Troisi da quel totem alla Marina Grande non solo significa fare un enorme e non meritato torto alla memoria di Fabrizio ma, ancora una volta, testimonia la volontà di “strappare” il passato, quel passato che pure ci ha permesso, oggi, di ambire ed ottenere il prestigioso titolo di Capitale 2022.»