Procida -Lo scorso weekend è partito il progetto “Nutrice”, – progetto inserito nel dossier di Procida2022 creato ed ideato dai tavoli partecipativi fi costruzione del calendario eventi e con le associazioni AMIRA, CASARTIGIANI E CONFCOMMERCIO – che vede i cittadini procidani accompagnare in una serie di appuntamenti i cittadini temporanei in una esperienza intima del processo alimentare delle prelibatezze locali.
All’interno della strategia generale delle Nazioni Unite, Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 ha posto, attraverso Nutrice, l’interesse sull’Obiettivo di incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti”, e come traguardo: “Concepire e implementare entro il 2030 politiche per favorire un turismo sostenibile che crei lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali”.
Obiettivi che erano già nel programma dell’amministrazione Ambrosino che da sette anni ha avviato più volte tavoli di confronto con gli agricoltori locali sviluppando anche politiche a lungo raggio di valorizzazione del comparto.
Prima tappa di questo straordinario viaggio, il limoneto dell’azienda agricola di Francesco Lubrano Lavadera in via Regina Elena. Venerdì, sabato e domenica trascorso lontano dal tran-tran quotidiano e due ore immerse nel verde tra i sapori e i gusti di una Procida antica.
Biagio il figlio ha illustrato le caratteristiche del limone di Procida; dall’innesto alla potatura, alla raccolta e al processo produttivo che conduce alla preparazione del limoncello e della crema di limone.
La coltivazione di questi limoni a livello familiare è secolare per tantissime famiglie isolane e viene effettuata secondo metodi e tecniche antiche tramandate di generazione in generazione.
Una storia, quello del limone, che rimanda a quando i procidani spinti dall’urgenza di mettere un piatto in tavola non si risparmiavano dividendosi, secondo le stagioni, tra la marineria e l’agricoltura con particolare attenzione alla coltivazione degli agrumi color giallo portata avanti con tanta dedizione.
Un lavoro faticoso e certosino che li ripagò dei tanti sacrifici: il dorato agrume si impose sui mercati divenendo forza trainante dell’economia locale.
Come la sig.ra Libera procidana doc che ha seguito tutto l’incontro: «E’ un vero piacere esser qui, anche io ho un giardino ed è pieno di limoni, di arance, è uno spettacolo quando fiorisce. Questa come le tante altre che vedono Procida protagonista mi stanno inorgogliendo. Ringrazio Dio che mi ha dato la possibilità di assistere ad un veneto simile unico nella storia della nostra isola»
Il tour si è concluso con un assaggio del prodotto finito accompagnato da dolci tipici a base di limone e con un intervento performativo a cura di Vincenzo Esposito, attore isolano, che ha incantato davvero tutti i presenti.
«Siamo tutti artigiani – ha chiosato nella sua performance – chi di sogni, chi di storie, chi del gusto»