Procida – Da Strabone, a Boccaccio, all’Ariosto fino ai grandi archeologi, architetti, fotografi e ambientalisti.
Feudatari del mare e grandi pirati fino agli scrittori del Novecento dalla Morante a Baricco. Gli artisti del Grand Tour, il cinema letterario i grandi nomi dell’arte contemporanea da Scialoja a Buren. Un sottile fil rouge lega tutti questi grandi geni e tutti con un comune denominatore: Procida.
A riannodare i fili di questi innamoramenti, di viaggi, di fughe, di contaminazioni e scoperte, Elisabetta Montaldo e Donatella Pandolfi con il libro “Procida Ispira” che sarà presentato domani alle 19.30 nei giardini dove Elsa Morante scrisse “L’isola di Arturo”. La serata sarà arricchita dalla proiezione di “Graziella” di Maurice Vandal concessa eccezionalmente dalla Cineteca di Bologna.
A poche ore dall’evento abbiamo incontrato Elisabetta Montaldo, che di Procida conosce le sue profondità, la sua anima e l’origine misteriosa di un popolo opulento, ma anche ricco di creatività e di fantasia:
Allora, “Procida Ispira”: un ponte ideale tra passato e presente. Come nasce l’idea di questo libro.
“La ricerca fatta con Donatella Pandolfi ha portato alla luce testimonianze incredibili di come Procida abbia ispirato fin dalla Grecia Antica le migliori menti di tutto i tempi. Volevo fare un lavoro agile così ho tagliato spietatamente lasciando la crema delle idee geniali molto spesso inedite, evitando ripetizioni, creando un discorso fluido. Il risultato ha sorpreso anche me. Attraverso un centinaio di immagini e una cinquantina di testimonianze scritte si percorre una storia d’amore difficile tra un’ostica comunità marinara indipendente e i suoi illustri ospiti. Anche oggi è così”.
Lei che vive e “sente” l’isola, come pochi, si è fatta un’idea di perché ha ispirato ed ispira così tanto?
“Procida è un unicum geografico che ne ha determinato la storia: i suoi cinque crateri spaccati e sommersi, la sua posizione strategica ne facevano un’isola-porto, l’ideale per ricoverare e riparare le flotte. Nessuno racconta il perchè fu base navale per i feudatari-pirati-capitani di ventura, il perché dei suoi influssi orientali sopravvissuti nel costume, nell’architettura, nel linguaggio. Questo è in filigrana nel libro “Procida Ispira”. E’ ovvio che un ambiente e una comunità così singolare abbia attratto ed attragga da sempre gli sguardi più attenti e sensibili”.
Il libro si inquadra nella grande cornice di Procida Capitale. Possiamo dire che Procida è stata ed è capitale da sempre?
“Mi piace pensare che a Procida sia stato riconosciuto questo titolo grazie al lavoro culturale degli ultimi dieci anni che ha risvegliato nei procidani l’orgoglio per la loro storia e per l’identità marinara che rende unico e cosmopolita un paese di diecimila abitanti. Del resto dal settecento l’isola aveva ufficialmente lo status di città. Mi auguro che i riflettori puntati su di noi portino nei prossimi anni a una maggior cura dell’ambiente e delle testimonianze storiche con investimenti adeguati tenendo presente la fragilità del territorio che va vissuto a misura di comunità e non è in grado di sopportare un eccesso di visitatori”.
La serata sarà anche l’occasione per vedere un’anteprima di un film su Graziella, che cosa ci può anticipare?
“Il film di Marice Vandal che offriamo in prima nazionale come parte della sezione cinema di “Procida Ispira” è stato restaurato di recente dalla Cineteque de France non per il suo soggetto ma perché è considerato un capolavoro del cinema muto, basti pensare che il celebre regista -produttore ha utilizzato tre direttori della fotografia, uno per le scene di giorno, uno per i notturni, uno per i primi piani degli attori. Girato nel 1926 racconta l’isola tra le due guerre ormai sconosciuta, quella della estrema povertà, dell’emigrazione di massa, la stessa che ispirò L’Isola di Arturo di Elsa Morante ambientato nel 50. Forse la Procida che vedremo è quella del periodo più difficile della sua lunga storia ma nel film questo risulta di una potente e scarna bellezza che seduce lo spettatore, di certo ha sedotto me”.
Una donna come lei, sta già pensando al prossimo lavoro letterario. Del resto Procida Ispira. Ha già in mente qualcosa?
“Il mio prossimo lavoro è un romanzo lungo che è piaciuto a Elisabetta Sgarbi e verrà quindi pubblicato da Baldini+Castoldi entro fine anno, titolo provvisorio “Calipso”. Com’è naturale Procida è uno dei personaggi importanti della storia. L’isola dei miei avi, il porto-rifugio della mia famiglia di nomadi, la sento come una madre che abbraccia, che accoglie e poi lascia liberi, che porta fortuna come fà con me da sempre e come faccio con i miei figli. Impensabile la mia vita senza Procida dove sono pronta a progettare, nel prossimo inverno, qualcosa di completamente nuovo anche per me”.