Procida – Ci sono appuntamenti religiosi ma anche folcloristici che racchiudono in sé l’essenza della procidanità. Due tra questi, la processione del Venerdì Santo e il mese di luglio a Semmarezio, fotografano al meglio la fede della devozione come l’ha definiti tempo fa Mons. Michele Autuoro, vescovo ausiliare di Napoli.
Ritual project, nell’ambito dei progetti di Procida Capitale della cultura 2022 è il tentativo di restituzione di un patrimonio fatto di suoni e immagini raccolti durante le manifestazioni più importanti proprio della tradizione popolare dell’isola.
Appunto dai riti della processione del Venerdì Santo dello scorso aprile, fino all’antico rosario dialettale recitato dalle donne in queste settimane nel Santuario di Madonna delle Grazie, in un dialogo artistico tra tradizione e innovazione, divenuto fruibile in un concerto avuto luogo lo scorso weekend a piazza dei Martiri.
Il concerto “Regina de lu Cielo” è stato un incontro tra artisti e comunità locale che ha legato una intera comunità da quel sottile file rouge, dedicato al culto e alla devozione popolare verso l’immagine raffigurata nel quadro posto sull’altare maggiore della chiesa ad essa dedicata.
L’omaggio dei Damadakà in chiesa con i “canti devozionali” ha riscosso un enorme plauso anche e soprattutto dalle tante procidane che ogni giorno per un mese in chiesa in ossequio alla tradizione intonano il vecchio rosario in dialetto.
Michela Lubrano: “Torno a Procida per le vacanze e come sempre dedico le mie giornate mattutine al mese di luglio così come mi ha insegnato mia madre e mia nonna. Per noi di Semmarezio poi la devozione alla Madonna delle Grazie è una cosa fantastica. Ripeto non ho mai visto e mai sentito una cosa del genere al mese di luglio a Procida. Bellissimo”
Piazza dei Martiri subito dopo è stata palcoscenico di altri artisti come Pierpaolo Polcari ensamble con Daniele Ubik e Marzouk, che hanno messo in scienza una sofisticata e innovativa elaborazione musicale, corredata da immagini video di luoghi e volti dell’isola offerti dalla collaborazione con la filmedit di Franco Lamuro.
“Letteralmente unico ascoltare questa melodia popolare – ci ha detto Mariangela – suoni antichi che credevamo scomparsi, nacchere, tammorra e una bella compagnia. Procida Capitale per noi procidani ci sta facendo riscoprire quanto la nostra isola sia stata e lo è ancora, crocevia di forme artistiche uniche. Che bello. Io sto seguendo quello che posso per limiti temporali ma invito tutti a partecipare a questi eventi che arricchiscono molto”
Ricordiamo che Ritual Project – curato da Leonardo Scotto di Monaco – è un mix artistico fatto di suoni live e registrazioni di archivio nel segno di una rinnovata forma di restituzione di parte del grande patrimonio culturale dell’isola, alla sua comunità, e una forma di fruizione suggestiva ed alternativa rispetto ai tradizionali archivi museali che nell’isola sono ancora da costruire.