Procida – Procida, Capitale italiana della Cultura, e la cittadina di Pescina, in Abruzzo, si incontrano nel nome dei fratelli Tranquilli, Secondino e Romolo, “legati nelle ossa, nelle arterie, nelle viscere, l’uno con l’altro”. Nel novantesimo anniversario della morte di Romolo, scomparso nel carcere di Palazzo d’Avalos il 27 ottobre 1932, una serie di appuntamenti – in programma sull’isola giovedì 27 e venerdì 28 ottobre – ripercorrerà – insieme a quella del più celebre fratello, giornalista e scrittore, a lungo esule antifascista, autore del celebre “Fontamara”, romanzo di denuncia dell’oppressione sociale delle classi subalterne – la storia per certi versi meno conosciuta di Romolo: fu arrestato nel 1929, ingiustamente accusato dell’attentato al re Vittorio Emanuele III, che costò la vita a 20 persone. Il processo si concluse con una sentenza nella quale il giovane fu scagionato dalla accusa di strage: sfuggì alla fucilazione ma non alla condanna a 12 anni di reclusione e 3 di vigilanza speciale per istigazione a mezzo stampa, essendo tipografo, per iscrizione al PCI e per uso di carta di identità falsa. Durante il periodo dell’istruttoria al “Regina Coeli” di Roma, in attesa di processo, fu colpito in petto e dietro la schiena con sacchetti di sabbia per debilitarne la resistenza fisica e psichica e costringerlo a “confessare”: quando entrò nel penitenziario di Procida, aveva i polmoni a pezzi. Il suo calvario terminò ad appena 28 anni, complici le sevizie sofferte durante l’istruttoria poliziesca: i suoi resti sono stati dispersi in una fossa comune non identificata nell’attuale cimitero di Procida.
“Abbiamo ritenuto doveroso rendere alla memoria di Romolo Tranquilli il giusto tributo nell’anno in cui Procida è Capitale italiana della Cultura”, sottolinea il vice presidente del consiglio comunale di Procida, Luigi Primario, tra i motori dell’iniziativa
In particolare giovedì 27 ottobre sono in programma la mostra itinerante “L’arte è un fiore selvaggio, ama la libertà. L’uomo, lo scrittore, l’intellettuale” (ore 12.00, Palazzo d’Avalos) e lo scoprimento di una targa dedicata a Romolo nel cimitero di Procida (ore 15). E ancora: la sala Pio XII del santuario di San Giuseppe, a Marina Chiaiolella, ospita la mostra “Proiezioni siloniane. Rilettura di un artista tra collage e ombre cinesi”, realizzata dall’artista Eliseo Parisse (opening ore 17) e un convegno con ospiti istituzionali e storici (sala consiliare del Comune di Procida, ore 18.30, con proiezione del docufilm “Il giovane Silone”).
Venerdì 28 appuntamento alle 10 con gli studenti dell’istituto comprensivo Capraro e, alle 18, nel Santuario di San Giuseppe la presentazione del libro “Il salto del delfino” di Enrico Magnano (La Torretta Editore).
A chiudere la due giorni, nella stessa location, il concerto “Un cuore incorrotto, Silone l’uomo”, a cura del trio “La scala di seta”, con Bianca D’Amore (Soprano), Donato Angelosante jr (voce recitante) e Sabrina Cardone (pianista).