Sebastiano Cultrera – RESPIRIamo Procida, mercoledì 26 Ottobre 2022, presso la Sala Consiliare Comunale in Via Libertà n.12 a Procida è stato un incontro interessante. Organizzato dalla Uiltrasporti Campania e patrocinata dal Comune di Procida, hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Aiello, Segretario Generale Uiltrasporti Campania; Raimondo Ambrosino, Sindaco di Procida; Salvatore De Martino, Coordinatore Generale Italy Carbon Free APS; Vincenzo Pepe, Università degli Studi Luigi Vanvitelli e Presidente Onorario FareAmbiente; Umberto De Gregorio, Presidente EAV Srl; Luca Cascone, Presidente Commissione Trasporti Regione Campania; Rosa Criscuolo, Direttore Editoriale Il Monito.
L’idea proposta di un trasporto Smart è stata base di discussione per cercare di migliorare sempre di più il rapporto tra uomo e territorio. Nell’isola di Procida il traffico veicolare privato a motori è oramai completamente insostenibile e il ruolo della programmazione, in collaborazione con il vettore pubblico, rimane fondamentale.
Dal 31 ottobre dovrebbe essere conclusa l’esperienza del trasporto gratuito, e sarebbe un danno. Non solo da un punto di vista economico, giacché uno dei plus della offerta turistica di quest’anno è stato proprio il trasporto pubblico gratuito. Ma anche e soprattutto per i residenti che si stavano gradualmente abituando ad usare di meno l’auto privata in favore del bus.
Le proposte della Uiltrasporti Campania sono state molteplici e l’intervento del dott. Aiello lo ha sottolineato. Interessanti gli interventi sulla sostenibilità ambientale del Prof. Vincenzo Pepe e di Salvatore De Martino.
Ma le belle idee devono avere un fondo di realizzabilità e ci hanno pensato il Sindaco, il presidente dell’Eav e della Commissione Regionale, ad evidenziare le difficoltà economiche per “mettere a terra” un progetto di questa dimensione.
I ragionamenti non sono stati tutti condivisibili e, infatti, appare, a consuntivo, una tiepida volontà politica di perseguire il progetto. Come, bisogna riconoscere, fu tiepida l’accoglienza della sperimentazione, che va ad esaurirsi, anche sul piano locale (e fortemente criticata da alcuni).
Gli sforzi dell’amministrazione comunale, negli anni, circa la razionalizzazione della mobilità sull’isola appaiono sempre contingenti e, obiettivamente, il tema è troppo complesso perché possa affrontarlo un piccolo Ente. O entriamo nella logica (che è valida sempre) che la tutela dell’isola di Procida è interesse della collettività nazionale, oppure le risposte non possono che essere limitate. Quindi non sembra mai il momento di affrontare organicamente l’intero comparto. Anche il convegno, che vedeva presente, di fatto, i massimi livelli regionali decisionali, confrontatisi con il Comune di Procida, non è apparso decisivo. Da un lato una contingenza difficile da gestire, per via delle (dichiarate) difficoltà economiche, dall’altro lato teoriche e interessanti ambizioni di “autonomia energetica” dell’isola, di là da venire.
L’esperienza di questi mesi è stata, d’altronde, eccellente. A parte un poco di affollamento negli orari di punta (quando, tuttavia, le partenze erano raddoppiate o triplicate) il servizio è stato molto apprezzato da tutti. Inoltre non va sottovalutata la funzione che gli autisti e i lavoratori dell’EAV hanno svolto con la gentilezza nei confronti dei turisti che hanno talvolta assistito con spiegazioni ed informazioni. È stato un valore aggiunto per l’isola e per l’esperienza di Procida Capitale.
Insomma sarebbe un peccato se l’esperienza terminasse qui e si tornasse ad un triste passato. Come reperire i fondi necessari? È complicato, ma lancio, da qui una idea che, seppure possa apparire azzardata, potrebbe risultare vincente, perché avrebbe, ad un’analisi dettagliata, maggiori effetti positivi che negativi.
L’idea è questa: facciamo pagare ai visitatori il servizio pubblico gratuito anche per i residenti, col pagamento di una tariffa flat all’imbarco per l’utilizzo gratuito del mezzo. Finanziariamente si tratterebbe, in sostanza di aumentare di altri 2 euro la tassa di sbarco, che credo sia il massimo consentito alla finanza locale (totale 5 euro), destinando, tuttavia, questo aumento, in via esclusiva, al servizio di trasporto pubblico. Insomma integrare, in uno, sotto una sola voce e lasciando le stesse modalità di riscossione, la tassa disbarco (3 euro) e una sorta di “tassa di scopo” (2 euro) dedicata ai trasporti. E l’intero contributo del turista/visitatore sarebbe di 5 euro, ma sarebbe percepito come un acquisto del servizio flat del trasporto pubblico (e per tutto il periodo della permanenza: favorendo coloro che hanno programmato un soggiorno più lungo). Ai visitatori, però, si dovrebbe, stavolta, dare una card, insieme al biglietto (o fare valere la ricevuta del biglietto stesso) che consenta il passaggio gratuito sui bus per tutto il periodo di permanenza sull’isola. Naturalmente la gratuità andrebbe estesa ai residenti tutti e il servizio si svolgerebbe nelle modalità di questa estate (con qualche miglioramento nelle ore di punta: speriamo). Ad un calcolo approssimativo e alla luce dei conteggi esposti nel piano della Uiltrasporti, la cifra totale potrebbe essere congrua da consentire l’attuazione in toto del piano presentato, ma anche per favorire miglioramenti, la Regione potrebbe fare comunque la sua parte (anche con un minimo incremento), perché si giustificherebbe l’intervento in un “Laboratorio” particolare che vede la partecipazione anche economica, di tutti i soggetti (dove altro farebbero altrettanto?).
Le più consistenti controindicazioni alla proposta saranno (a parte quelle pretestuose, che ci aspettiamo copiose):
- Il prezzo finale del biglietto marittimo salirebbe troppo disincentivando l’afflusso di visitatori
- La quota “addizionale” potrebbe servire per scopi migliori
Il rilascio contemporaneo, allo sportello, con una card simbolica o una integrazione prevista esplicitamente nel biglietto stesso (se mai si facesse l’Unico integrato per i trasporti marittimi sarebbe ancora più facile) per i passaggi gratuiti sui mezzi pubblici, sarebbe un incentivo notevole, addolcendo, anzi, l’attuale gap della tassa di sbarco corrente (che pure non è bassissima e NON COMPORTA ALCUN VANTAGGIO, all’utente), anche rispetto ad altre destinazioni (l’isola d’Ischia non ha tassa di sbarco, ma la tassa di soggiorno).
Sta fiorendo, inoltre, una letteratura (per alcuni versi meritevole) sulla salvaguardia e sui limiti alla fruizione “selvaggia” dell’isola. Che appare, tuttavia, solo sociologica e senza mai arrivare a delle ricette. Quale migliore occasione per livellare (anche solo un poco) verso l’alto la fruizione dell’isola, con una misura (e una tassa minima) a favore della sostenibilità ambientale?
Lo scopo di rendere gratuito il servizio, magari incrementando le cose più care ai residenti (quella per l’Ospedale, per esempio), non sembra uno scopo sociale minore. Scopi sociali migliori se ne possono sempre trovare, ovviamente, ma hanno spesso strumenti specifici per essere perseguiti. Poi l’idea di base di fare pagare il trasporto gratuito per i procidani, finanziato da un piccolo aumento per i turisti, credo sia politicamente potabile. In ogni caso, come detto, la salvaguardia dell’ambiente e del futuro della nostra isola che consegniamo ai nostri figli, credo sia il bene più grande di tutti.