Procida – Lo scorso weekend, in un affollato e partecipato ultimo appuntamento, “Nutrice”, ha salutato l’anno di Capitale della Cultura nella cornice della proprietà Ruocco, tra vigneti, carciofi, piante di frutta ma soprattutto dalla grande convivialità dei partecipanti e non ultimo la vista splendida sulla spiaggia delle Grotte a Marina Grande.
Ad allietare i procidani e i cittadini residenti accorsi, come sempre la magistrale interpretazione teatrale di Vincenzo Esposito e un delizioso lo show cooking di Michela Cerase.
“Nutrice” – ricordiamolo – un progetto inserito nel dossier di Procida2022 creato ed ideato dai tavoli di lavoro con le associazioni AMIRA, CASARTIGIANI E CONFCOMMERCIO e che nel corso di questi mesi i cittadini procidani accompagnare in una serie di appuntamenti i cittadini temporanei in una esperienza intima del processo alimentare delle prelibatezze locali.
Dal limoncello, agli orti, passando per il mare, con la battuta di pesca prima e la degustazione poi, e possiamo anche confermarlo è stata una delle kermesse di questo anno più riuscite.
Dalla terra al mare. Con le battute di pesca e con un occhio rivolto alla storia del territorio, della custodia del mare, dell’ambiente e soprattutto dell’inclusione e che ha coinvolto anche numerosissimi bambini.
Ad accompagnare in questo percorso fatto di mare e di terra, di acqua salata e di lavoro, tante eccellenze isolane.
Tantissimi, infatti, hanno seguito con interesse le dettagliate informazione che ha saputo offrire Carlo Scotto di Santolo, da bravo cicerone sui luoghi e sulla storia del posto, oppure seguire con interesse le performance dell’attore isolano Vincenzo Esposito che ha totalmente trascinato i presenti, tra recitazione e canto. Oppure come la stessa Margherita Ambrosino, altra artista brillante isolana che ha entusiasmato i presenti.
E poi i fratelli Trapanese che hanno accompagnato le uscite col peschereccio, oppure come Sandro Quirino del “Bar Chiar di Luna” che ha saputo deliziare gli occhi e il palato preparando un buon sorbetto al limone, o anche come le squisite alici fritte preparate dal ristorante il Fuego e il limoncello e torta a limone della famiglia di Francesco Lubrano Lavadera e in ultimo Luigi Esposito che ha raccontato l’ultimo appuntamento.
“Io vengo tra tre generazioni di coltivatori, in questa tenuta da 10 anni mi occupo di questa tenuta della famiglia Ruocco. Abbiamo tre qualità di Uva, abbiamo i carciofi procidani e abbiamo quanto basta per fare di questi prodotti una eccellenza isolana. Il vino che produciamo è di buona fattura. È stata una bella esperienza raccontare le nostre radici legate alla terra ma soprattutto l’amore che mettiamo per tenere viva la nostra tradizione. Il lavoro dell’orto è duro e faticoso, ma delle belle soddisfazioni”.
Tra le persone che hanno seguito il progetto nella sua interezza anche Liberina Scotto che non ha voluto far mancare il suo contributo:
“Mi ha fatto molto piacere partecipare a tutti questi eventi legate alle eccellenze della nostra terra. Ricordo mesi fa quanto fatto alla tenuta della famiglia Lubrano Lavadera che in questi giorni ricordiamolo hanno presentato anche un vino fatto con uva procidana, fino ad oggi qui nella tenuta della famiglia Ruocco che conosco da una vita. Procida capitale è stata una cosa eccezionale, che l’isola meritava, l’augurio che possa durare anche oltre questo anno e l’invito che faccio è di venire sulla nostra splendida isola”
Dello stesso tenore anche il dott. Bruno che è rimasto letteralmente entusiasta: “Parto dalla fine e cioè dalla splendida calamarata al sugo fatta con pomodori isolani. Buonissima. Scherzo, comunque mi ha fatto enorme piacere partecipare. Capire in che modo i coltivatori isolani curano questa terra è stato importante. Capire molto spesso che dietro quei muri che separano le nostre proprietà private ci sia tanta vita e soprattutto tanto amore anche per il prossimo. Ecco secondo me Procida Capitale è stato anche questo, aprire Procida al mondo. Aprire Procida a chi la conosceva poco. E questo appuntamento come tutti gli altri ne è stata la dimostrazione. Ah, dimenticavo, buonissimo anche il vino, prosit”.