Procida – La sua festa liturgica si celebrava oggi 16 novembre, ma il calendario ecclesiastico del 2001 lo
riportò invece al dies natalis del 12 aprile, ma la tradizione napoletana lo ricorda sempre il 16
novembre. Il medico dei poveri fu canonizzato da papa Giovanni Paolo II, nel 1987, ma ha
santificare l’evento è stato papa Francesco, gesuita, che nel 2015 visitò la chiesa del Gesù. Il
santuario irradiante per questo culto è quindi la chiesa del Gesù Nuovo a Napoli.
LA STORIA DELLA CAMICIA
I palazzi storici dell’isola (Palazzo Di Costanzo, Palazzo Porta, Palazzo Fabrizio, Palazzo Schiano
Lomoriello e Palazzo Manzo, Palazzo Scotti La Chianca, Palazzo Lubrano-Veneziano, Palazzo
Pescarolo e Palazzo Rosato) conservano, al loro interno, tesori di architettura, ma soprattutto
magnifiche storie.
Una di queste è SCONOSCIUTA a tante persone ed è quella riguardante la famiglia Porta e il loro
palazzo ubicato in Via Flavio Gioia.
E ci riferiamo una camicia appartenuta a San Giuseppe Moscati, custodita dal proprietario Salvatore
Schiano di Zenise, lasciatagli dalla famiglia Porta. La storia narra che il sabato 26 Maggio 1923
Giuseppe Moscati, per il tramite della famiglia Del Giudice, fu improvvisamente catapultato
sull’isola e in quel palazzo, per visitare il giovane Aniello Porta che – da giorni – non riusciva più a
deambulare. A nulla erano valse le amorevoli cure della famiglia.
Il dottor Moscati, primario all’Ospedale Incurabili, giunse sull’isola e visitò il malato. La diagnosi
fu subito chiara tanto da prescrivergli i giusti medicinali. Nel pomeriggio – però – sull’isola
imperversò un temporale di quelli di inizio esatte e le condizioni meteo marine peggiorarono a tal
punto che il dottor Moscati fu costretto a rimanere sull’isola e a pernottare nel palazzo.
La famiglia Porta fu contentissima di ospitare il dottore, tanto che per la serata fece preparare anche
una succulenta cena. Proprio durante il consumo del pasto il dottor Giuseppe Moscati si macchiò la
camicia con del vino rosso. Le poche ore della notte purtroppo non bastarono per asciugare la
camicia, e così i familiari del giovane Porta offri al medico dei poveri una camicia pulita
Il dottore Moscati la lasciò sull’isola con la promessa di tornare a riprenderla e per far visita al
malato. La mattina seguente – con le condizioni meteo marine migliorate – il dottor Moscati fece
rientro in terraferma. Oggi la camicia è custodita come una reliquia in un quadro e posto su un
comodino a latere di una foto del santo napoletano.