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Settantaseienne denuncia un “Furto con strappo”. Trauma Cranico non commotivo la diagnosi.

DiRedazione Procida

Nov 27, 2022

Procida – Il verbale di denuncia scrive proprio “Furto con strappo”. Lunedi 21 novembre rischia davvero di rimanere tra le date da ricordare per l’isola di Arturo per il grave episodio accorso ad una signora di settantasei anni.

Procediamo con ordine e cerchiamo di raccontare l’accaduto. V.F. intorno alle 18.50, stava percorrendo via Regina Elena quando all’improvviso si è sentita strattonare ed è rovinata a terra. 

La signora procedeva sul lato destro della strada ed era arrivata quasi all’incrocio con Via Cavour. La caduta, le procurava un forte dolore alla testa, e solo dopo essersi accorta che in zona non c’era nessuno (anche tenendo presente la scarsa visibilità) ed era sparita la sua borsa, ha pensato ad un furto. 

Dopo essersi rialzata ed aver imboccato Via Cavour, sopraggiungevano altre persone che le prestavano i soccorsi minimali e dopo essersi accertati delle sue condizioni, e dopo l’arrivo di un passante con un autoveicolo, la signora veniva invitata a raggiungere il locale presidio ospedaliero. 

Qui la signora è arrivata cosciente, lucida, collaborativa, ma con un edema vistoso nella regione frontale sinistra senza presenza di ecchimosi cutanea, ma con ferita escoriata superficiale e non sanguinante e la veniva diagnosticato un trauma cranico non commotivo per cui si rendeva necessario anche una TAC. 

Dalla stessa veniva confermata la diagnosi e veniva prescritta terapia medicinale e riposo domiciliare oltre che ad una serie di prescrizioni.

La signora, ai Carabinieri, ha raccontato l’accaduto e riannodando i fili di quei momenti ha detto di non ricordare auto o motocicli poco prima della caduta e quindi verosimile ch elo “scippo” sia stato perpretato da qualcuno in sella ad una bici.  

La signora nella denuncia ha anche detto che la borsa  – priva di alcuni oggetti personali  – sia stata poi ritrovata nei pressi della scuola media a Flavio Gioia senza più all’interno il suo contenuto ovvero un cellulare, la carta di identità e una carta di libretto postale. 

Sul fatto ovviamente stanno indagando i carabinieri della locale stazione retta dal Mar. Antonio Di Francia, che stanno cercando di individuare possibili elementi dalle videocamere in zona, ma quello che è accaduto ha scosso profondamente la comunità isolana.

Il primo a darne contezza nelle ore immediatamente dopo il fatto è stato il figlio della signora che attraverso il suo canale social ha raccontato l’accaduto. Non si contano i commenti dei cittadini che hanno interagito con il post e hanno rappresentato lo stato di allarme che ormai segna rosso anche a Procida.

A legare i commenti – come in un file rouge – oltre la vicinanza alla signora, quella di una perdita di tranquillità e di un’isola che da tempo sta mostrando il lato peggiore di sé, con fenomeni di microdelinquenza che la comunità sperava non potessero mai attaccare il tessuto sociale dell’isola. 

Purtroppo, così da decenni non è. Le forze dell’ordine fanno quello che possono e forse anche di più visto il numero esiguo di militari presenti sul territorio. La scuola nei limiti dei suoi possibili allo stesso modo riesce ad integrare bene certe situazioni e lo stesso dicasi di altre agenzie educative. 

Resta il fatto di un gesto davvero grave per una comunità abituata da secoli a vivere con le chiavi fuori alle porte e ovattata dal mare che la tiene alla larga da fatti ed accadimenti che sono comuni in terra ferma.

 

 

 

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