Procida – Con l’inizio dell’anno abbiamo incontrato l’assessore Antonio Carannante, che ha ripercorso le tappe di questi ultimi dodici mesi con Procida Capitale soprattutto e più in generale del lavoro fatto in questi anni con le sue deleghe assessoriali.
L’anno da Capitale Italiana della Cultura volge al termine: se dovessi riassumere questa annata in poche parole come la definiresti?
Un anno indimenticabile pieno di emozioni ma anche di tante difficoltà e lavoro. Sarà un anno che resterà nella nostra storia, dopo il quale nulla sarà come prima. Procida è stata lanciata in contesti importanti di cui forse non tutti hanno compreso la potenza. Ce ne accorgeremo nei prossimi anni.
Quindi bilancio positivo?
Sicuramente. Le “presenze” sulla nostra isola hanno registrato un vero e proprio boom con una ricaduta economica importante. Il territorio tutto sommato ha retto grazie anche agli operatori turistici nonostante l’isola sia piccola e fragile. Certo, qualcuno si è lamentato delle eccessive presenze, penso, ad esempio, al Borgo di Terra Murata, ma ovviamente anche questa è una conseguenza di essere Capitale Italiana della Cultura.
Nel 2023 cosa accadrà?
Procida capitale è da considerare come una tappa intermedia nel processo che abbiamo avviato nel 2015. La sfida adesso è governarne i frutti e migliorarli ulteriormente. La strada è tracciata ma dobbiamo fare attenzione a continuare coltivando anche le tante relazioni avviate quest’anno.
Spesso si è parlato di mancanza di programmazione.
Non condivido questo rilievo. Abbiamo messo al centro dell’agenda la tutela dell’ambiente e del territorio insieme alla valorizzazione dei nostri Beni culturali: penso su tutti a Palazzo d’Avalos, ma anche all’istituzione del Museo Civico con una maggiore evidenza dei reperti archeologici micenei e una parte dedicata alla nostra identità marittima, alla riqualificazione della chiesa di S. Margherita e all’intero Borgo di Terra Murata, vero scrigno della nostra isola, alla ex chiesa di San Giacomo e fino al Faro. Ricordo anche lo sviluppo della nostra Biblioteca (ringrazio il Presidente Pasquale Lubrano Lavadera e i tanti preziosi volontari) e il salto di qualità a cui si sta lavorando per i rapporti con le Università: anche queste sono relazioni che porteranno altri frutti. Procida Capitale ha accelerato tutto questo anche attraendo finanziamenti, ma è solo l’inizio.
Un obiettivo importante per l’isola.
Certo. Aldilà dell’aspetto strettamente turistico, la valorizzazione dei beni culturali è strategica in quanto attrae un target di viaggiatori rispettosi del nostro territorio (e quindi filtra il turismo) ma allo stesso tempo ha un forte valore sociale in quanto fa aumentare la consapevolezza di noi procidani che cosi diventiamo sentinelle della nostra isola e siamo i primi a tutelarla. Non credo sia poco.
Potrebbe essere la svolta anche per Palazzo d’Avalos, a cui ti dedichi sin dal 2015.
Penso proprio di sì. E’ una delega difficile, me ne occupo da oltre 7 anni e ho le idee chiare. Ho sempre pensato che prima di progettare qualsiasi sua riqualificazione occorreva che la cittadinanza lo sentisse “proprio” e che quindi dovesse essere aperto al territorio. Se penso da dove siamo partiti posso dirmi soddisfatto: era chiuso e abbandonato, abbiamo creato dei percorsi in sicurezza, è piano piano diventato sede di mostre, festival del cinema (su tutti l’indimenticabile Libero De Rienzo) la comunità lo sente finalmente proprio e oggi registra migliaia di visitatori con un’Associazione (che ringrazio) che se ne occupa con amore… quanta fatica ma è un processo di cui vado fiero… Tutto questo ha acceso dei riflettori importanti tanto da attrarre finanziamenti grazie alla Regione Campania e alla Città Metropolitana. Abbiamo anche aderito ai fondi PNRR. La Regione in particolare ha confermato un impegno importante sulla riqualificazione di questa nostra punta di diamante che sarà un grande contenitore di arte, cultura, zone museali, commerciali, artigianato e associazioni locali e non, laboratori di ricerca, oltre una parte ricettiva. Ci ho sempre creduto e continuo a farlo.
Ci sono anche il tenimento agricolo dell’ex carcere e il Museo Civico.
Sì, anche il tenimento agricolo dell’ex carcere, che con tanta fatica recuperato grazie anche a tanti volontari, oggi è rinato e in parte è divenuto parco pubblico tanto che anch’esso sarà sede di eventi per Procida Capitale. Pure il Museo Civico, nato nel 2017 con poche risorse e che sempre con tanta fatica abbiamo portato avanti insieme al Direttore Nicola Scotto di Carlo, sta diventando una bella realtà e con Procida Capitale sarà anche un luogo espositivo di opere d’arte. Siamo partiti nel 2020 proprio in occasione della candidatura con una raccolta di cimeli marittimi delle famiglie procidane proprio per legarlo fortemente al territorio. Sarà un Museo che oltre ad esporre per la prima volta reperti archeologici, avrà anche una sezione dedicata alla geologia e alla marineria procidana. Abbiamo anche presentato alla Regione una richiesta di finanziamento più ampia.
In questo quadro rientra anche la tua delega all’Agricoltura.
Certamente, l’obiettivo è mettere in rete gli imprenditori agricoli e non e tutti i terreni incolti, per creare un’isola giardino. Anche qui l’obiettivo è tutelare il territorio ma allo stesso tempo avviare un vero processo di sviluppo. Ho avviato diversi incontri e coinvolto la Facoltà di Agraria oltre che esperti in materia. Anche qui ci credo fermamente e il 2023 potrebbe essere l’inizio di attività importanti.
Cosa accadrà a Vivara?
Dopo tanto lavoro e burocrazia, grazie al grande supporto della Regione, è tutto pronto per riaprire al pubblico, ma pochi giorni fa è stata trasmessa al Comune una sentenza del Tribunale di Napoli che riconosce altri 13 proprietari e che è stata anche già appellata. In questo mese valuteremo come procedere insieme alla Regione e al Comitato di Gestione. La storia di questo angolo di paradiso è tormentata ma noi non molliamo anche per quanto riguarda l’esproprio prima che tutto possa diventare ingestibile. Anche per il futuro di Vivara ci sono scenari importanti a cui insieme al Comitato non vedo l’ora di lavorare. Intanto però va aperta subito al pubblico in quanto tale patrimonio naturalistico, oltre ad essere parte della nostra identità, è un enorme messaggio di educazione ambientale.
Un augurio ai procidani.
Auguro a tutti innanzitutto la buona salute, che di questi tempi è più preziosa che mai. E auguro che il 2023 sia un anno di rinascita vera per tutti. Penso che rinascere ogni volta sia il massimo inno alla vita.