Procida – Si è tenuto ad inizio settimana, a Sessa Aurunca, un convegno sui riti della Settimana Santa in Campania.
La seconda edizione di “Testimoni della Tradizione” ha visto, anche questo anno, la partecipazione della Congrega dei turchini di Procida, con il superiore Matteo Germinario che ha illustrato i riti della Settimana Santa isolana legati in particolare alla processione del Venerdì Santo.
Molto attenta la platea che ha seguito con grande interesse ed ammirazione quanto relazionato dal superiore Germinario e che ha anche potuto ascoltare il suono stridulo della tromba suonata da Gerardo Cerase.
«E’ stato per me motivo di grande orgoglio illustrare i riti della Settimana Santa a Procida. Abbiamo avuto modo di confrontarci con altre realtà che organizzano riti molto similari in tutta la Campania. Ho visto grande interesse verso i nostri riti e verso la nostra processione» ha detto a margine del convegno Matteo Germinario.
In Italia ricordiamo che le confraternite delle diocesi costituiscono una realtà capillare. Sono circa 3.200 quelle iscritte alla Confederazione, che in totale conta 2 milioni di membri, cui bisogna aggiungere familiari e amici che si uniscono alle diverse attività. Ma ci sono anche oltre tremila confraternite non iscritte. Alle associazioni di fedeli italiani riunite da un quarto di secolo in confederazione, papa Francesco proprio in questi mesi ha chiesto di non ripiegarsi su se stesse. Ma di rinnovarsi in comunione con la Chiesa. Reinvestendo nel presente il patrimonio spirituale, economico, artistico e storico. Affinché le loro “antiche pratiche liturgiche e devozionali siano animate da una intensa vita spirituale e dall’impegno concreto della carità “. Un “lievito” nel tessuto ecclesiale e sociale italiano da mantenere vivo. Perché possa far fermentare la collettività.
Missione delle confraternite
Conosciute con i nomi di compagnie, confraterie, gilde e misericordie, le confraternite sono associazioni cristiane di laici. Sorte con lo scopo di compiere opere caritatevoli e di incrementare il culto. L’invito del Papa alle confraternite è ad articolare il loro cammino secondo tre linee fondamentali. Cioè la evangelicità, l’ecclesialità e la missionarietà. Per il Pontefice le Confraternite devono essere un posto di annuncio. E quanti ne fanno parte devono avvicinarsi di più al Vangelo Il motto del prossimo Anno Santo del 2025 è sintetizzato in due parole: “Pellegrini di speranza”.
Aprire il cuore agli altri
“Le confraternite – disse Benedetto XVI- non sono semplici società di mutuo soccorso oppure associazioni filantropiche. Ma un insieme di fratelli che, volendo vivere il Vangelo nella consapevolezza di essere parte viva della Chiesa, si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore. E ciò spinge ad aprire il cuore agli altri, particolarmente a chi si trova in difficoltà”. Le finalità delle Confraternite si possono riassumere in tre parole. Culto, carità, catechesi. “Hanno avuto anzitutto cura del culto di Dio, di Gesù, di Maria dei santi– sottolinea il presule siciliano-. La carità deve essere praticata secondo gli insegnamenti della Chiesa proposti nelle opere di misericordia spirituale e corporale. Essa si deve tradurre in gesti di solidarietà sociale e di fratellanza cristiana. La catechesi ha come scopo di curare la formazione e il perfezionamento morale dei propri associati. Una esperienza che dura da secoli”.
Fucine di santità
Secondo papa Francesco le confraternite sono “fucine di santità”. Non un semplice ritrovarsi fra cristiani. Non un dopolavoro un po’ più pio. E neanche solo un luogo di concreta solidarietà. Ma un luogo nel quale si percorre un cammino di santità. “Fucine di santità di tanta gente che ha vissuto con semplicità un rapporto intenso con il Signore”,
Sinodo
“Per le confraternite il Cammino sinodale è un tempo dello Spirito, che ci offre delle opportunità di un amore creativo verso Dio e verso il prossimo. Il cammino comune verso il prossimo Giubileo, scandito dagli appuntamenti sinodali, è una grande opportunità di rigenerazione della speranza che, come comunità cristiana, possiamo mettere in campo. Accompagnando i cercatori di luce del nostro tempo a vivere esperienze che fanno alzare gli occhi verso Gesù Cristo.
La ‘Luce delle Genti’ apre ad una speranza certa sul futuro. Ogni confraternita è chiamata ad essere esperienza di fede, di speranza e di amore. Via di santità nella vita ordinaria di ogni giorno”.