Gino Finelli – E’ estate e, come accade oramai da decenni, si ripete la solita problematica: divieto di circolazione si- divieto no. Una fetta della popolazione sostiene che è fortemente penalizzante soprattutto per gli anziani, un’altra parte ritiene che dovrebbe essere modulato meglio e non con una fascia oraria così estesa e, infine una larga fetta di cittadini ritiene che non solo non serva a nulla, ma è addirittura inutile e fortemente penalizzante per tutti.
Una polemica che è talmente vecchia che sarebbe anche inutile ricordarla, poiché nessuna amministrazione è stata mai in grado di progettare un piano traffico condiviso e di possibile applicazione. Non sono servite le targhe alterne, a nulla è valsa l’introduzione delle ZTL e poco hanno inciso le numerose e continue corse dei mezzi pubblici. La verità è che purtroppo non vi è alternativa al divieto di circolazione e, non già per la presenza eccessiva di veicoli non residenti, quelli già hanno notevole difficoltà a sbarcare e a circolare, ma per la massiva presenza di autoveicoli, motocicli, presenti stabilmente sul territorio.
E’ evidente che dopo il tranquillo e spesso noioso inverno, la stagione estiva con il bel tempo e la voglia di mare, complice anche l’appeal che oramai da anni l’Isola ha, si incrementa fortemente il numero di persone presenti sul territorio, sia quelle della vacanza mordi e fuggi, sia quelli più stabili che occupano le numerosissime case vacanze, B/B, alberghi e case in affitto stagionale.
E dunque ritorna prepotente la problematica del traffico e del connesso pericolo per i pedoni che non possono camminare poiché l’Isola è sprovvista di marciapiedi o di percorsi esclusivamente pedonali. E dunque una regolamentazione è non solo necessaria, ma indispensabile, oltre che per migliorare notevolmente l’aria, anche per rendere le strade, a chi ha la sventura di camminare a piedi, più sicure e più facilmente percorribili.
Dunque ancora una volta, si innesca una polemica inutile, che non ha alcun senso se non quello della contrapposizione e che non fa bene al territorio. Dovrebbe esser un sentire di tutti la necessità di porre un freno all’orgia dei veicoli che molto spesso vengono usati per una semplice passeggiata da un lato all’altro del territorio e per piccoli spostamenti.
Una questione dunque di sensibilità e di cultura ambientale che tutti i cittadini dovrebbero avere. Indispensabile dunque il divieto totale di circolazione, magari modulandolo in maniera diversa, come ad esempio nelle ore serali dove sarebbe, a mio avviso, più opportuno implementare le zone interdette al traffico, ma lasciare libera la circolazione dalle 21 in poi. Consentire con una deroga, agli anziani che hanno superato i 70, anni la possibilità di spostamento e infine instituire una tariffa unica per i taxi nelle ore di divieto calmierata.
Un problema a parte è quello delle bici elettriche che sono divenute dei veri e propri ciclomotori e dunque necessitano oltre che di un controllo, anche di una regolamentazione e una disciplina di esercizio. Ad esempio vietare il controsenso, l’ingresso nelle aree pedonali, la sosta selvaggia, il trasporto di bambini senza le adeguate misure di sicurezza.
In un’isola così piccola con strade strette e non certo progettate per gli attuali automezzi, con una elevata popolazione residente e un turismo crescente e con numeri non proporzionati agli spazi esistenti e alla possibilità di delocalizzazione sul territorio, vietare la circolazione, almeno in alcune ore del giorno, è l’unico rimedio allo stato proponibile.
Qualsiasi studio, anche quello che a suo tempo circa 20 anni fa fu commissionato, al di là delle aree pedonali e delle ZTL non era riuscito a produrre un significativo e duraturo progetto di mobilità. Resta dunque la necessità, più che vietare, di insegnare alle future generazioni un comportamento diverso e un nuovo modo di pensare, di vivere la quotidianità degli spostamenti su questa piccola isola del Mediterraneo progettata tanti anni fa non certo per veicoli a motore in modo completamente diverso e con spirito ecologico.
“Il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente” MAHATMA GANDHI