Procida – La recente morte di un procidano in pieno giorno e su pubblica strada, ha riacceso i riflettori sui soccorsi e sulla importanza di poter contare su strumenti salvavita come possono essere i defibrillatori.
Da qualche tempo sul territorio ce ne sono più di qualcuno che potrebbe essere utilizzati in caso di bisogno. Quello che forse ancora non è chiaro è chi può utilizzarlo e chi ha la giusta formazione per utilizzarli con una persona in fin di vita davanti.
Perché potranno anche essere super automatici e di facile impiego ma ci vuole contezza completa di quello che si va a fare e non può che passare attraverso la formazione.
A portate all’attenzione quanto è successo e sulla necessità di formare i cittadini il dott. Giacomo Retaggio:
“Mi hanno riferito che qualche giorno fa, a piazza Olmo, un uomo, in apparente pieno benessere, ha perso i sensi, è caduto a terra e, visto e non visto, ha reso l’anima a Dio. La classica “morte di subito”, che tutti ci auguriamo per evitare inutili e terribili sofferenze. Forse non tutti dono d’accordo su quest’ultimo punto, ma io la penso così. Contemporaneamente mi è giunta un’altra osservazione. Qualcuno ha detto: “E dire che nei paraggi, di fianco alla porta della parafarmacia, c’è un defibrillatore!”
Questa affermazione ha fatto scattare in e una serie di domande. Premesso che non credo che l’uso del defibrillatore avrebbe salvato sicuramente questo signore, ma per lo meno si poteva tentare. Viene spontaneo chiedersi: ma quanti sono i defibrillatori per tutta Procida? E soprattutto dove sono ubicati? Inoltre chi li sa e li può usare?
Sono domande che allo stato rimangono senza risposta perché l’argomento è poco conosciuto in quanto poco pubblicizzato. Non ci nascondiamo dietro il dito, ma quanti di noi sanno dove sono questi attrezzi e li sanno usare? E’ inutile possederli, se poi al momento opportuno non vengono utilizzati.
Occorrerebbe che gli organi preposti procedessero ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione sull’argomento. Anche in considerazione che in questi ultimi tempi si è avuto un incremento di questi casi di di morte improvvisa. Certo quello che vi propongo oggi non è un argomento ferragostano e e molti esclameranno; “scù,sciù, ciucciué!”, ma anche il defibrillatore fa parte del nostro modo di essere e della nostra vita.”
Il profilo social del dottore è stato letteralmente preso d’assalto con commenti più disparati. Ne riportiamo quelli che crediamo rispondano meglio alle domande poste dal dottore Retaggio.
“Caro dottor Giacomo Retaggio, – dice Giuseppe Nardini del Rotary Club isola di Procida – leggo sempre con interesse le sue considerazioni anche se poi non intervengo mai. Lei pone una questione cruciale con questo suo intervento che mi sentirei di sitetizzare così: le iniziative che poggiano sulle migliori intenzioni devono essere sostenute sempre da una diffusa informazione al pubblico e, nel caso specifico, da azioni di formazione rivolte alle persone che si trovano più stabilmente intorno alle installazioni. Nel nostro piccolo il Rotary Club Isola di Procida ad aprile dello scorso anno, abbiamo favorito l’istallazione di un DAE donato dala famiglia di Giovanni Spina alla Corricella, ma credo che cosa altrettanto importante è stata offrire agli esercenti i relativi corsi gratuiti di formazione (coordinati dallo stesso Giovanni e da Virgilio Sabetta). A dire il vero i dispositivi che oggi si installano possono essere utilizzati anche da persone non formate perché sono dotati di audioguida e di segnalatori che avvertono il sistema di emergenza, ma il corso, se è rivolto alle persone che abitano o lavorano nei paraggi, serve anche a favorire l’informazione sulla esistenza del dispositivo. La questione che pone deve però servire a fare un passo avanti, per questo mi farò la torre di una proposta al club che quest’anno è presieduto da Raffaella Salvemini , di fare un censimento dei dispositivi integrandoci con istituzioni e associazioni che fin qui si sono impegnate e quindi produrre una mappamappa (magari aggiornata e interattiva)”
“Caro dottor Giacomo – dice Peppino Paulieddo, ex assessore – quello che denunci, mi fa tanta rabbia. A volte non so se noi che denunciamo siamo persone umane e sensibili diversi degli altri, o siamo soltanto dei don Chisciotte. Io penso che noi non molliamo mai la guardia. Stiamo attenti che tutte le cose procedano bene. E ti sembra poco. Ecco qua. Vedi un poco, quando sono stati deposti i defibrillatori ( sì deposti, come si deposita l’indifferenziata) PROCIDA 2016 – Nei giorni scorsi sono stati installati 3 defibrillatori sulla nostra isola: a piazza Olmo, a Marina Corricella e a Marina Chiaiolella.
“I defibrillatori – dice l’assessore alla sanità Carlo Massa – sono stati acquistati grazie alle Generose donazioni dei cittadini Procidani che hanno partecipato alle iniziative di beneficenza organizzate in questi mesi. Qualche settimana fa si è svolto anche il corso per la Formazione delle persone che avranno la responsabilità di intervenire in caso di emergenza”.Dopo di che -mi chiedo – chi se ne è più importato dei defibrillatori?”