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«No alle ruspe, serve un condono»

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Ago 15, 2010

 

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE, LUIGI RISPOLI: A NAPOLI EMERGENZA SOCIALE, SANIAMO GLI ABUSI FINO AL 2003

di Michele Paoletti

Il territorio della provincia di Napoli è investito in questi giorni da «una grave emergenza, anche di ordine sociale». Presto, infatti, partiranno gli abbattimenti delle abitazioni costruite in Campania senza le necessarie autorizzazioni. «Un problema che sta facendo scivolare migliaia di persone nella disperazione più totale», a parlare è Luigi Rispoli, presidente del consiglio provinciale.

Presidente, perché parla di emergenza sociale?

«Non è ancora chiaro a tutti che se si procedesse subito ad abbattere le centinaia di case ritenute abusive ci troveremmo in breve tempo di fronte ad una situazione di emergenza che per la sua vastità e complessità sociale equivale, inutile nascondercelo, alle conseguenze di un vero e proprio terremoto».

Ma c’è un’illegalità diffusa che ha distrutto il nostro territorio e che è necessario combattere.

«Certo. Ma non si può ignorare che nel territorio della nostra provincia, che già vive una situazione molto complessa, si avrebbero migliaia di famiglie senzatetto da sistemare che finirebbero in mezzo ad una strada in un ambito che soffre di un disagio abitativo cronico. Famiglie che, anche per la loro collocazione sociale, non sono oggettivamente in grado da sole di trovare idonea sistemazione abitativa. Il dramma, infatti, colpisce solo ed esclusivamente la povera gente».

Perchè davanti a tale rischio ancora non si è trovata una soluzione?

«Il problema non nasce solo dalla irresponsabilità di chi ha agito illecitamente costruendo o ampliando le proprie case abusivamente. È giusto ricordare, infatti, che la problematica viene fuori da una oggettiva disparità di trattamento subita dai cittadini della Campania rispetto a quelli di tutte le altre regioni italiane».

Quindi esiste un caso Campania?

«I cittadini della Campania, e questo mi pare assolutamente evidente, non hanno potuto fruire del condono del 2004 perché Bassolino, con una legge regionale poi giudicata incostituzionale, ha bloccato ogni possibilità di accedere al condono previsto dal Governo nazionale».

Quale soluzione propone?

«Personalmente ritengo che si possa e si debba sanare questa ingiustizia. Ed è per questo che nelle scorse settimane ho scritto al Presidente del Consiglio chiedendo un suo intervento diretto affinchè attraverso un azione congiunta di Governo e Parlamento si possa predisporre un provvedimento legislativo finalizzato alla riapertura dei termini del condono ex Legge 326/2003, fino al 31 dicembre 2010 per abusi commessi entro il 31 marzo 2003».

Ma non si rischia di favorire l’illegalità invece di combatterla?

«Di fronte al dramma di queste famiglie e considerato l’ingiustizia subita dai campani è bene discutere con senso pratico e responsabilità

istituzionale senza fare guerre di religioni. Qui non si tratta più di stabilire se si è contro o a favore del condono, ma, più semplicemente, di evitare una tragedia sociale ed economica alla Campania ristabilendo un diritto negato ai suoi cittadini».

1 commento su “«No alle ruspe, serve un condono»”
  1. sono un dipendente della reggione e vi posso dire che il condono uscira
    mi dispiace per quelle abitazioni nella vostra isola sicuramente il comune le fara nuove passata la legge (tanto a pagare e sempre la colettivita)

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