Pasquale Lubrano – Il provvidenziale autorevole intervento del Vescovo della Diocesi ha impedito che la fin troppo disdicevole montatura di drammi e “trame” inesistenti, posta in atto dal duo don Giovanni
Costagliola e, in funzione di megafono, dott. Retaggio, arrecasse nuovi danni di immagine alla
Chiesa e le fasulle scenate diventassero piazzate su fatti inesistenti. Dal megafono è giunta la
comunicazione della “vittoria” pur se si tratta di conferme di scelte curiali previste da mesi.
Mancava l’ultimo pezzo: individuare il fantomatico “malfattore” e gli ultras pretendevano che
fosse smascherato. “Si dovrebbe scusare chi ha messo in giro questa diceria alquanto maligna. Si
dovrebbero vergognare. A sto punto sbugiardare ed evidenziare oscuri interessi. È doveroso”. “E’
diceria delle solite persone che spettegolano troppo”.
Mio malgrado, è toccato a me essere additato al pubblico ludibrio, innominato come quello
manzoniano, pur se mai ho avuto a che fare con “intrighi di sacrestia”, cari a ben altri. Tutto il mio
operato si è svolto in modo autonomo con atti scritti e sottoscritti, verificabili sulla stampa ed in
rete, non con dicerie.
Per chi non conosce gli antefatti, ricordo che sul “Procida Oggi” in edicola, nell’intento di tutelare
funzionalità, valore, legami storici e sensibilità religiosa dei procidani, ho proposto che la Chiesa
della Pietà potesse diventare “Chiesa curata o Rettoria dipendente da chiesa parrocchiale” con
sostegno e impegno operativo del “Pio Monte dei Marinai” e cura assegnata a sacerdoti non più
parroci, tra cui l’attuale parroco e suoi collaboratori. Per tre secoli il Pio Monte è stato Rettoria. Il
Rettore Andrea Scotto di Perta, da fine ‘800 in poi “lottò virilmente contro chi, a fine d’insediarsi
nella chiesa, cerca di annientare l’autonomia di un’opera che costituisce un vanto della marineria
procidana e che vanta un bilancio di 4 mila lire”. Ne prendano nota storici di chiara fama e quelli
d’occasione per i mistificatori richiami propinati.
Della mia proposta, condivisibile o meno, ho indicato origine autonoma e scopi, alla luce delle
problematiche che vive la Chiesa cattolica per riduzione di sacerdoti e frequentatori (Chiesa della
Pietà compresa) a cui fa fronte con parroci multiparrocchie modalità part time o con chiese a uso
culturale o sociale, chiuse, dismesse ed adibite ai più vari usi commerciali.
Dopo la prima ondata di aggressione social, in una nota di chiarimento da me firmata, diffusa a
mezzo stampa, commentata e definita “piccata”, ho sconsigliato gli “ultras” che volevano
“incatenarsi”, gesto inutile: la scelta del part time era già stata adottata e che ero “ben a
conoscenza che la stessa Curia è totalmente restia a disdire “parrocchie” (anzi si “incatenerebbe”
insieme ai sostenitori) per motivi “organizzativi”.
La conferma è arrivata dalla telefonata del Vescovo. Ha scritto il dott. Retaggio nella loro
“retromarcia”: “Sorge a questo punto il dubbio: chi e perché ha parlato del passaggio a Rettoria?
Quali interessi sotto ci sono? Perché abusare della buona fede di due persone per bene quali don
Giovanni e il sottoscritto? Non mi resta che chiedere scusa ai miei lettori per il falso allarme”.
Con comportamento offensivo ingiustificato della dignità morale altrui si continua a seminare
zizzania. A sostegno la saggezza “ereditata dalle nonne”: dai “lampi e tuoni” a “U mar senza vient
nun se mov". Ca ce sta' u mar p sott. Che è molto pericoloso se non sei un esperto nuotatore t tir
nfunn.” La stessa ricostruzione della loro retromarcia mostra aspetti che appaiono utili solo per
“cadere in piedi”.
Esiste la lettera scritta mai inviata al “cardinale”? Nessuno l’ha vista. Più realistico è che
l’intervento del Vescovo procidano sia stato necessario per bloccare la piazzata senza senso. Per gli
ultras “vincitori”: “La petizione ha spaventato”. “Fortunatamente la pietra nello stagno ha
generato un maremoto”. Per l’acculturato: “Misterium curiae.” Per chi ha letto e capito tutto: “E’
strano che solo dopo aver mandato la tua lettera al cardinale si sia avuta questa risposta del
vescovo! Perché non ha risposto già prima, all’uscita dell’articolo di “procida oggi”? Invece la tua
lettera inviata a lui direttamente l’avrà letta e avrà chiesto spiegazioni!” (con avallo del dott.
Retaggio).
Preoccuparsi per la loro eccitazione o scegliere “vai avanti tu, che mi vien da ridere”? Vado avanti.
Resta il senso della mia proposta per l’immediato ed in prospettiva, sperando che Curia e cittadini
aizzati valutino con attenzione. Nel prossimo di “Procida Oggi” puntualizzerò aspetti generali e
particolari sulla tematica. Ai felici e contenti, per “vittoria” e scoperta del “reo”, in ricordo
dell’impresa regalerò così qualche “santino”.