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Sagra del Mare e Graziella: appunti di una manifestazione che è ora di ripensare

DiRedazione Procida

Lug 31, 2024

Sebastiano Cultrera – Tra una canzone e un acuto della presentatrice, ho pensato di scrivere qualche appunto nella serata della Graziella di quest’anno.

Da qualche anno è tornato il “recinto” per gli amici degli amici, che per qualche anno questa amministrazione aveva abolito: normalizzazione del potere! Si aggira un ipercinetico signore in bianco, girovagando tra la folla seduta. È all’impiedi e incita all’applauso ad ogni strilletto più acuto della presentatrice: deve essere un capoclaque!

Belle e brave tutte le Grazielle. Coraggiose e sempre più spigliate queste nuove generazioni. Ottimo l’ingresso e la musica introduttiva.  L’assessore Fortini invita alla calma e mette in guardia da possibili “eccessi di passione” tra il pubblico. Ci sono notizie di tumulti in arrivo, penso, magari tra i tifosi delle varie Grazielle?

Temo che, come ogni anno Lamartine sia assente, a parte qualche brandello del libro scritto per strada e letto delle ragazze, ma la sua figura (di poeta, politico e letterato) credo rimarrà in sordina ancora una volta.

Invece: sorpresa: la urlatrice lo cita più volte. Storpiando il nome. Ma possibile che nessuno, (prima, dopo e durante) riesca a spiegarle che la pronuncia francese corretta (vista la …ine finale) si legge con la IN, e non con la EN? Ridateci Guido CENNAMO (autore, per 22 anni, di proverbiali saluti in francese ai turisti).

E, ad ogni volta, il capoclaque incita all’applauso. Ergo il capoclaque non conosce il francese e, cosa più grave, non ha la minima consuetudine con Lamartine.

Il MARE c’è, in questa Sagra, nel video, nelle parole, e nelle intenzioni degli organizzatori. È un mare, però, che non riesce a darmi emozioni; mi sembrano tanti temini di scuola media scollegati tra loro. Probabilmente è un problema mio.

La Chiesa della Pietà, invece non c’è più, cancellata da una massa di led, americane e laser, da Sanremo volereenonpotere, che hanno tolto lo sfondo straordinario che, nelle Sagre degli ultimi anni, aveva restituito senso e significato a quella piazza. C’è più MARE in quella Chiesa che nei pizzini letti dalla pur bravissime ragazze: quella Chiesa è materialmente fatta di mattoni, ma la sua vera natura è l’acqua di mare!

Ma ad ogni rollata di laser che sottolinea la fine di una scena il capoclaque incita disperatamente ad un nuovo applauso. Che raramente arriva!

Oltre il recinto la maggior parte della gente cammina via abbastanza disinteressata. La piazza, culi di pietra a parte, è abbastanza vuota. Ritorna l’assessore Fortini, e sembra effettivamente scampata a qualche eccesso; sicuramente, però, non a quello delle banalità.

Ed ecco uno dei momenti clou della serata: un comico che, invece di strapparci una risata, ci costringe a dieci minuti di tristezza. Che fa emergere la domanda esistenziale di fondo: perché siamo qui?

Gli artisti che fanno musica, invece, sono variegati. Quelli con le chitarre scordate fanno ridere, finalmente. Altri sono bravi, con qualche punta di qualità e qualche concessione al mondo dei giovani.

La maggioranza della proposta artistica, tuttavia, viene da Napoli, dalle parti di Made in Sud. Ripiombiamo, insomma, in Procida Provincia di Napoli. Due anni fa eravamo Capitale d’Italia, ma forse era solo una suggestione passeggera, per alcuni. Invece credo che si possa sperare di considerare, in maniera stabile, Procida Sempre Capitale.

I migliori, infatti, sciovinismo procidano a parte, alle mie orecchie, sono sembrati i nostri della ProMusic, che hanno mostrato Ritmo, Groove, e tanta passione. Oltre alla scoperta di una bella voce. Bravi.

La Graziella eletta è bellissima, ma è solo una perla rara tra le altre pietre preziose. Vanno citate e vanno ringraziate tutte.

Alla proclamazione il capoclaque non si agita: infatti gli applausi sgorgano finalmente dal cuore. Finalmente una emozione in una Sagra senza infamia e senza lode. E senza grande seguito, temo. Anche il Sindaco tradisce un po’ di emozione nella sua voce: è sempre quello il momento topico! Tutto il resto è…. ordinario contorno. Egli propone una definizione emblematica dell’evento: “rievocazione”.

Forse è venuta veramente l’ora di ripensare il tutto, magari ripartendo dal concetto di rievocazione.  Procida è profondamente cambiata, soprattutto negli ultimissimi anni. Forse dobbiamo cambiare anche la nostra festa popolare? Ma questa, è un’altra storia.

 

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