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Il Prof. Giovanni Romeo presenta “Nascere, vivere e morire in una piccola isola”

DiRedazione Procida

Ago 11, 2024

Procida – Il libro in questione è una raccolta di articoli sulla vita quotidiana a Procida tra il XVI e il XVIII secolo, pubblicati tra il 2022 e il 2023 sul nostro giornale. Il Prof. Romeo ha deciso di tornare su questi temi non per ragioni affettive, ma perché ha identificato nuove tracce storiche di Procida in una serie di documenti archivistici, principalmente giudiziari, che sono emersi.

Questi nuovi documenti indicano che le tensioni tra gli abitanti di Procida e la Curia arcivescovile di Napoli sono state continue e complicate. Questa situazione era complicata sia quando Procida godeva di una grande autonomia ecclesiastica nel XVI secolo grazie alla presenza di un’abbazia nullius (dipendente direttamente dal Papa e non da alcuna diocesi), sia successivamente, quando l’isola fu inserita a malincuore nel territorio della Chiesa napoletana. 

Tale difficile convivenza, segnata da conflitti che coinvolgevano aspetti fondamentali della vita come la nascita, il fidanzamento e l’approssimarsi della morte, ha marcato in maniera avvelenata i rapporti tra la comunità isolana e i potenti arcivescovi di Napoli.

Secondo Romeo, questi conflitti sulla piccola isola sono riflessioni di questioni più ampie, come le contraddizioni e i limiti della risposta della Chiesa cattolica alla crisi scatenata dalla Riforma protestante. Questi punti sono chiariti da Massimo Firpo nel suo libro recente, in cui critica il concetto abusato di “Riforma Cattolica” e rileva che esaminando l’applicazione dei decreti emessi dal Concilio di Trento in tutta Italia, i risultati dimostrano la resistenza, le difficoltà e gli eventuali fallimenti nell’implementazione delle riforme, sia tra il clero che tra i laici.

Questa resistenza alle riforme caratterizzava l’intero paese, da nord a sud, evidenziando un quadro desolante in cui persistevano i privilegi e gli abusi che il Concilio aveva cercato di contenere. Inoltre, la situazione non migliorava, nonostante l’opera di importanti figure ecclesiastiche come Carlo Borromeo nel Nord, poiché i comportamenti indegni di molti ecclesiastici e la resistenza dei fedeli continuavano a prevalere.

Romeo sottolinea l’importanza delle nuove fonti che sono emerse per comprendere meglio la vita quotidiana a Procida durante i secoli di sviluppo della sua imprenditoria marittima. Il libro fornisce anche un quadro di chi erano i procidani che vivevano a Napoli o nel Mediterraneo e di quali stranieri venivano a lavorare a Procida.

Per approfondire ulteriormente questo contesto, l’autore fa riferimento a due libri illuminanti. Il primo è un’opera di Ottavia Niccoli che esplora la vivacità della vita quotidiana a Bologna nei primi anni del XVII secolo, mentre il secondo, di Silvano Fornasa, fornisce un profilo molto dettagliato di un parroco della diocesi di Vicenza del medesimo periodo, noto per la sua vita disordinata.

Inoltre il prof. Romeo evidenzia come a Procida e in altre regioni italiane, oltre cinquant’anni dopo la conclusione del Concilio di Trento, poco è cambiato nella vita quotidiana, e come le tradizioni folcloriche condannate nei sinodi italiani persistessero ancora tra il XVI e il XIX secolo. Inoltre, a Procida, le autorità ecclesiastiche tolleravano le tradizioni pagane tra i suoi abitanti fino al XVIII secolo. Le nuove fonti rendono possibile anche esplorare la storia religiosa di Ischia, la maggiore isola del golfo di Napoli, nonostante le perdite documentarie significative.

Altresì  Romeo  nota che ci sono indicazioni di un crescente controllo delle coscienze individuali da parte della Chiesa e una maggiore attenzione al sacramento della confessione, come dimostrato da due casi legali giudicati ad Ischia e poi in appello a Napoli nel XVI secolo. Tuttavia, anche se si nota una crescente attenzione al sacramento, le difficoltà di gestione spirituale o le resistenze alle pressioni delle autorità ecclesiastiche a Procida e Ischia persistono, e le ricerche future dovranno esplorare cosa è successo nel XX secolo, in particolare a Procida.

In sintesi, attraverso una serie di articoli, il libro offre un affascinante quadro della vita quotidiana, delle tensioni religiose e delle vicende storiche che hanno caratterizzato Procida tra il XVI e il XVIII secolo. In questo quadro si inserisce anche una critica dei tentativi di riforma della Chiesa cattolica e delle sue insufficienze, in particolare in risposta alla Riforma protestante. Il Prof. sottolinea inoltre come le testimonianze evidenzino un’ampia resistenza alle riforme ecclesiastiche, sia da parte del clero che dei laici, e come, nonostante i tentativi di controllo sempre più stretti, certe tradizioni e certi abusi persistessero.

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