Procida – La ricerca scientifica continua ad evolversi, e gli scienziati hanno recentemente adottato un nuovo approccio per indagare l’azoto nei tessuti legnosi delle piante. Un metodo innovativo ha permesso loro di scoprire nuove informazioni sul ruolo cruciale dell’azoto nella crescita delle piante. Utilizzando tecniche avanzate di analisi molecolare, i ricercatori sono in grado di individuare e quantificare l’azoto presente all’interno dei tessuti legnosi delle piante.
Un risultato che apre la strada a ulteriori studi sulla gestione sostenibile dell’azoto nelle colture agricole, con potenziali implicazioni per migliorare la resa e la qualità dei raccolti.
L’azoto è un elemento essenziale per la crescita e lo sviluppo delle piante. Svolge un ruolo fondamentale nella sintesi delle proteine, che sono i mattoni di base per la formazione di nuove cellule vegetali. Inoltre, l’azoto è coinvolto nella produzione di clorofilla, il pigmento verde responsabile della fotosintesi, che permette alle piante di convertire l’energia solare in sostanze nutritive. Senza un adeguato apporto di azoto, le piante possono mostrare una crescita rallentata, foglie ingiallite e ridotta produzione di frutti. Pertanto, garantire una corretta disponibilità di azoto nel terreno è essenziale per promuovere una crescita sana e rigogliosa delle piante.
L’attività di ricerca nella mattinata di sabato a Vivara ha consistito nel prelievo di campioni vegetali allo scopo di studiarne il contenuto di azoto, attraverso analisi degli isotopi stabili. Tre ricercatori hanno perlustrato per l’intera mattinata il territorio alla ricerca di piante idonee al campionamento, al prelievo di minime quantità di tessuti legnosi, anche tramite carotaggio, e raccolto alcuni dati ancillari, quali altezza media delle piante, copertura del suolo, nonché di materiale fotografico.
Riassunto del progetto
I valori di δ15N (azoto), comunemente rappresentati dalla variazione ‰ dei rapporti 15N/14N rispetto all’N2 atmosferico, vengono utilizzati per tracciare l’assorbimento di N delle piante. La persistenza a lungo termine di rapporti di N unici nei suoli in zone occupate da colonie di uccelli piscivori è stata documentata per diverse specie. La fissazione, lo scambio isotopico di N con l’N nativo del suolo e la successiva mineralizzazione forniscono rapporti isotopici di N particolari per la flora associata.
I valori unici di δ15N per le piante superiori cresciute in suoli associati a colonie aviarie derivano da processi di mineralizzazione seguiti da volatilizzazione di NH3, nitrificazione e denitrificazione. In questo studio pilota, si intendono analizzare campioni vegetali provenienti da isole del Mediterraneo ospitanti colonie di uccelli marini piscivori, con l’obiettivo di ricostruire l’input di N nel suolo nel corso degli anni. Verranno raccolti 10 campioni, consistenti in piccole sezioni di materiale legnoso, da altrettante piante. I campioni verranno poi analizzati nei laboratori dell’Istituto di Ricerca Federale Svizzero WSL, tramite spettrometri. (foto Michele Scotto di Cesare e testo di Leo Pugliese)