Sebastiano Cultrera – Una serata ricca di emozioni, spiritualità e bellezza ha animato via Principe Umberto grazie al Presepe Vivente, organizzato con grande impegno dalle comunità di San Leonardo e Madonna delle Grazie. L’evento ha trasformato il cuore di Procida in un percorso suggestivo e coinvolgente, attirando centinaia di visitatori, tra cui molti turisti, meravigliati dalla cura, dalla qualità delle rappresentazioni e dall’atmosfera unica.
Il cammino del Presepe si articolava in 11 scene, distribuite in altrettanti luoghi lungo la via. Ogni tappa raccontava un frammento della Natività e della vita quotidiana di Betlemme, intrecciando fede, simbolismo e tradizione.
La serata si è aperta con L’Annunciazione, resa particolarmente suggestiva dal Coro Polifonico di San Leonardo e dal coro di ragazze che hanno accompagnato il momento con canti solenni. L’emozione di Maria, investita dalla voce dell’angelo, ha regalato un momento di grande intensità. A seguire, La Bottega del Falegname, che ha celebrato il valore del lavoro artigianale, e il Pescivendolo, con il simbolismo biblico della pesca, hanno offerto una narrazione semplice e immediata.
Tra le scene più suggestive, Il Fornaio, che ha ricordato il pane come simbolo dell’Eucarestia e nutrimento universale, e Il Fruttivendolo, dove abbondanza e condivisione sono state protagoniste. La scena della Sinagoga, allestita nel giardino del palazzo Costagliola, è stata una delle più apprezzate: sobria, spirituale e immersa in uno scenario stupendo, ha saputo unire la lettura di passi biblici a un’atmosfera di raccoglimento e bellezza.
L’Osteria, con tavole imbandite che evocavano le cene bibliche, e Il Pastificio, ospitato nel palazzo De Iorio con giovani figuranti “con le mani in pasta”, hanno aggiunto vivacità e calore. Per i più piccoli, la Tombolata dei Bambini, organizzata nella canonica della chiesa, è stata un momento di allegria, mentre il Castagnaio, in piazza dei Martiri, ha offerto tepore e convivialità in una serata fredda ma piacevole.
Il gran finale, nella Chiesa della Madonna delle Grazie, è stato il momento più emozionante. La Sacra Famiglia, rappresentata da figuranti tra cui un bimbo piccolissimo, è stata accompagnata da una musica commovente che ha avvolto i presenti in un’atmosfera di grande intensità spirituale.
Tra le tappe, la Natività nella Chiesa di Sammarèzio è stata particolarmente emozionante, ma ha evidenziato qualche limite sul piano della coerenza visiva. Se l’imaging esterno ha saputo creare un’atmosfera ricca di magia e coinvolgimento, quello interno ha invece sofferto di una sovrapposizione di simboli, reali e virtuali, che hanno rischiato di distrarre e confondere i visitatori. Una maggiore attenzione alla semplicità e all’armonia tra gli elementi scenografici potrebbe rendere questa tappa ancora più efficace in futuro.
Il successo del Presepe Vivente dimostra come eventi di questo tipo possano diventare un appuntamento fisso e identitario per il dicembre procidano. Sarebbe auspicabile stabilire una data annuale ben definita e promuovere l’evento con maggiore forza anche al di fuori dell’isola, coinvolgendo un pubblico più ampio e rendendolo un punto di riferimento per il turismo natalizio.
Inoltre, una ancora maggiore attenzione alla coerenza scenografica e al coordinamento tra le rappresentazioni potrebbe elevare ulteriormente la qualità dell’evento, già di per sé straordinario. L’entusiasmo e la partecipazione dimostrati dai figuranti, dai volontari e dai proprietari dei palazzi storici sono la base su cui costruire un appuntamento che unisca tradizione, fede e accoglienza.
Un plauso va agli organizzatori, coordinati da don Marco Meglio, e a tutti coloro che hanno reso possibile questa serata magica. Il Presepe Vivente non è stato solo un evento, ma una celebrazione della comunità, della fede e della bellezza di Procida. Merita di crescere e di diventare un simbolo ancora più forte delle festività natalizie dell’isola.