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Il Modello “Vivara” conquista la BMT: un esempio di turismo sostenibile e tutela ambientale. Turismo e biodiversità possono coesistere? A Vivara sì

DiRedazione Procida

Mar 20, 2025

Leo Pugliese – Il turismo può davvero andare a braccetto con la tutela della biodiversità? La risposta è sì, e l’isola di Vivara ne è la prova concreta. Alla Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli (BMT), una delle più importanti fiere del settore turistico in Italia, è stato presentato il modello di gestione di questo piccolo gioiello naturalistico, che dimostra come sia possibile coniugare conservazione ambientale, ricerca scientifica e fruizione sostenibile.

L’interesse suscitato dal progetto è stato notevole e ha ricevuto il plauso delle istituzioni. Tra queste, l’assessore al Turismo della Regione Campania, Felice Casucci, ha sottolineato l’importanza di guardare a Vivara come a un esempio replicabile: “Un modello che potrebbe essere mutuato altrove e al quale occorre guardare con interesse”.

Al centro dell’incontro alla BMT c’è stato l’approfondimento del percorso virtuoso che ha permesso a Vivara di diventare un modello di gestione ambientale e fruizione sostenibile. A illustrarlo è stato Nicola Scotto Di Carlo, coordinatore del comitato di gestione della Riserva, che ha evidenziato il valore della collaborazione tra diversi enti di ricerca per il monitoraggio e la tutela dell’isola.

“Questa sinergia rappresenta un’opportunità unica per unire forze, competenze e risorse al fine di proteggere un patrimonio naturale e culturale straordinario. Attraverso un approccio interdisciplinare e il coinvolgimento attivo degli studenti, otteniamo dati scientifici fondamentali e promuoviamo una cultura della conservazione e della sostenibilità ambientale”.

Un impegno condiviso anche dalle istituzioni locali e dagli enti che operano sul territorio. Tra gli intervenuti alla BMT, l’assessore del Comune di Procida con delega a Vivara, Michele Assante del Leccese, il direttore dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, Antonino Miccio, e Francesca Diana, rappresentante della proprietà dell’isolotto.

Vivara non è solo una riserva naturale, ma un vero e proprio laboratorio scientifico a cielo aperto. La ricercatrice Isabelle Van Der Vijver ha illustrato come l’isola sia oggi un punto di riferimento per la ricerca, il monitoraggio ambientale e la fruizione naturalistica controllata.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati diversi studi che confermano la straordinaria ricchezza del territorio:

Leopoldo Repola (Dipartimento di Scienze della Terra, Ambiente e Risorse – Università Federico II) ha presentato un progetto innovativo di digitalizzazione per l’analisi geoarcheologica, che permetterà di studiare il passato geologico e antropico di Vivara con strumenti all’avanguardia.

Domenico Fulgione (Dipartimento di Biologia – Federico II) ha annunciato l’avvio, nella prossima primavera, di una campagna di inanellamento dell’avifauna, che permetterà di approfondire il ruolo di Vivara come hotspot per gli uccelli migratori.

Sandro Strumia (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) ha illustrato la straordinaria ricchezza botanica dell’isola, che ospita oltre 170 specie vegetali, tra cui rare orchidee.

Maurilia Maria Monti, Gennaro Di Prisco e Paolo Alfonso Pedata, esperti del CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, hanno approfondito il ruolo degli insetti impollinatori per l’ecosistema di Vivara, fondamentali per l’equilibrio ambientale e la conservazione della flora locale.

Carla Pepe (Università Suor Orsola Benincasa) ha poi raccontato l’avanzamento delle campagne di scavo archeologico, annunciando la realizzazione di una carta archeologica che aiuterà a interpretare le testimonianze storiche emerse nei vari studi condotti sull’isola. Un aspetto particolarmente rilevante, considerando che Vivara è stata un crocevia fondamentale per le rotte dei Micenei, una delle più antiche civiltà del Mediterraneo.

L’esperienza di Vivara dimostra che è possibile conciliare turismo e tutela ambientale, creando un modello di gestione che valorizza il territorio senza comprometterne l’integrità. Il successo ottenuto alla BMT conferma che il “Modello Vivara” potrebbe essere replicato in altre aree protette, offrendo un perfetto equilibrio tra conservazione e turismo consapevole.

Ma le novità non finiscono qui. Durante l’evento è stata annunciata anche la nuova comunicazione visiva di Vivara, che nei prossimi giorni verrà presentata ufficialmente. Un progetto che punta a raccontare l’isola in modo ancora più efficace, sensibilizzando il pubblico sull’importanza di preservare questo straordinario tesoro naturale.

Vivara si conferma un esempio virtuoso di come la scienza, la tutela ambientale e il turismo responsabile possano convivere. Gli studi in corso, le nuove tecnologie applicate alla ricerca e il coinvolgimento delle istituzioni e degli enti locali dimostrano che il futuro dell’isola è ricco di opportunità.

L’attenzione ricevuta alla BMT è solo un punto di partenza: il lavoro di monitoraggio, conservazione e valorizzazione di Vivara proseguirà, con l’obiettivo di farne un modello sempre più consolidato e replicabile.

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