Si è conclusa l’operazione complessa di polizia marittima denominata Mediterraneo, disposta dal Reparto Operativo di Napoli ed organizzata in due fasi, di cui l’ultima, “Onda d’urto”, immediatamente a ridosso delle trascorse Festività, ha visto l’impegno quotidiano di quindici militari e di una unità navale dipendenti dall’Ufficio Circondariale Marittimo dell’isola.
Nelle province di Avellino e Caserta, unitamente a personale del Nucleo di Polizia Giudiziaria di Napoli, sono stati in particolare realizzati rilevanti sequestri, tra i quali un ingente quantitativo di datteri di mare, circa duecentocinquanta chilogrammi di prodotto esposto alla vendita in difformità da quanto previsto dalla normativa vigente in materia di molluschi bivalvi e diverse nasse.
Segnatamente, in una pescheria di Caserta, il personale della Guardia Costiera di Procida ha constatato la vendita illegale di datteri di mare. Di questo mollusco bivalve, difatti, protetto dalla Legge 25 agosto 1988, è penalmente perseguito sia la pesca sia la vendita ed il consumo. Basti pensare che il sequestro penale dei circa nove chilogrammi di datteri di mare operato dai militari sottende l’imputazione di un danno all’ecosistema per la distruzione di circa un chilometro di costa.
Il titolare dell’esercizio commerciale, pertanto, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Nell’ambito dell’operazione e su tutto il territorio di intervento, inoltre, sono stati complessivamente comminati verbali amministrativi per un importo totale di circa diciassettemila euro. Fil rouge del contestato illecito la mancanza di etichettatura del prodotto commercializzato, nonché l’assenza di elementi di informazione in ordine alla provenienza, la c.d. tracciabilità del pescato, entrambi profili di controllo della filiera della pesca della Guardia Costiera di Procida a tutela dei consumatori.