Nicola Riccio| Si è tenuto presso gli uffici della Giunta Regionale della Campania, mercoledì 9 febbraio u.s., una riunione afferente le problematiche connesse all’auspicato dragaggio del porto di Procida.
La necessità di un intervento aveva rivestito carattere di urgenza già nel marzo del 2009, in occasione del sinistro occorso alla motonave “NAIADE” della società CAREMAR, adagiatasi sul fondale sabbioso del lato di levante del porto nel corso delle routinarie manovre di evoluzione in uscita.
La pratica, istruita dalla stazione appaltante, Regione Campania, di concerto con il locale Ufficio Circondariale Marittimo e con la superiore Capitaneria di porto di Napoli, non sortì l’effetto sperato, protraendo nel tempo il problema del verificato fenomeno di insabbiamento di buona parte degli specchi acquei all’interno del bacino portuale di Procida, peraltro classificato Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.).
In effetti, già con nota indirizzata al Comandante del porto di Procida datata 22.10.2010, la società di navigazione CAREMAR aveva dettagliatamente relazionato le diverse problematiche di governo registrate dai comandanti delle unità scalanti Procida, con mirato riguardo alla presenza di fondali, in specie sui fasci laterali di atterraggio in porto, estremamente ridotti.
In tal senso, stando agli ultimi dati tecnici acquisiti dalla Giunta Regionale Campania e risalenti al 2007, il movimento di sabbia che previsionalmente si stima dover movimentare è pari a circa 80.000 metri cubi, di cui 30.000 circa da livellare a mezzo di sorbona e 50.000 circa da reimpiegare secondo le indicazioni che l’organo tecnico, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Campania (A.R.P.A.C.), disporrà sulla scorta delle risultanze del redigendo piano di caratterizzazione dei sedimenti.
A giorni, pertanto, partirà questa prima tranche del progetto di escavo del porto di Procida per il quale, ha precisato la Giunta Regionale Campania, i finanziamenti sono già stanziati e pronti ad essere investiti.
Il piano di caratterizzazione dei sedimenti sarà stilato sulla base dei risultati dei vibrocarotaggi eseguiti in porto e le analisi dei campioni prelevati, effettuate presso il laboratorio di riferimento che la Regione Campania nominerà allo scopo, determineranno l’esito finale della movimentazione delle sabbie, decretandone l’eventuale riutilizzo per il ripascimento del litorale ovvero la vendita, od anche lo sversamento in mare previa individuazione del sito idoneo ed autorizzazione rilasciata dalla Commissione compartimentale istituita presso la Capitaneria di porto di Napoli.
Nelle more dell’inizio delle operazioni di carotaggio, preliminari alla redazione del documento programmatico di caratterizzazione dei sedimenti, la Guardia Costiera di Procida, in ausilio alla Giunta Regionale Campania ed all’ARPAC, ha istituito presso la propria Sala Operativa un tavolo tecnico permanente, finalizzato alla definizione di una cartografia, aggiornata e consultabile in tempo reale, delle batimetriche del bacino portuale.