Pina Di Franco | Tutto è cambiato, tutto è rimasto uguale. Come oggi, quando il vuoto di chi ci lascia è così difficile da riempire; come sempre, quando ti accorgi che chi poteva cambiare le cose ormai non c’è più, e nessuno dimostra di avere il coraggio e la capacità di continuare a farlo.
Perché Domenico Di Meglio è stato l’uomo delle mille battaglie, delle lotte spassionate e viscerali. Spesso un uomo “scomodo” che non ha mai avuto paura di raccontare la verità. Per qualcuno anche l’uomo delle “cause perse”, quelle che portano sempre come chiosa finale un bel “ma chi glielo fa fare?”. Forse perché non ha mai combattuto le “sue” battaglie personali, difendendo facili interessi “particolari”, ma si è sempre speso per quelle che riteneva essere le battaglie di tutti e, non di rado, dei più deboli, dei disperati, dei bisognosi. Domenico Di Meglio, mi piace ricordarlo, non si è mai tirato indietro: ci ha sempre messo la faccia e la penna, senza “tremare”, senza avere paura dell’ombra lunga dei potenti. Forse è questo che lo ha reso una delle figure più autorevoli e compiante dell’isola. Forse, anche perché da cittadino e da giornalista riteneva di avere il dovere morale di aiutare la sua isola e la sua gente a crescere, a smettere quei cattivi costumi, le pessime abitudini, la corruzione, la connivenza, l’indifferenza che affossavano (e affossano ancora) la sua amata terra, seconda a nessuno per bellezze e potenzialità!
Nelle sue profonde convinzioni Domenico Di Meglio ha forgiato una coerenza morale che gli ha permesso, senza timore di confronti o di smentite, di far sentire sempre forte la propria voce: IL GOLFO era la sua voce. Di fondo, una scommessa azzardata, un progetto visionario: un quotidiano “senza padroni né padrini”. Una delle esperienze editoriali più significative ed importanti per i cittadini ischitani e per gli innamorati dell’isola. Un punto di riferimento per quella gente procidana sempre così poco rappresentata, ascoltata, raccontata.
Oggi a Ischia si sente forte la sua assenza. Oggi alle isole del Golfo, a lui tanto care e che gli debbono ciascuna a proprio modo tanto, manca quella voce sferzante, quella passione autentica. Quella sua voglia di gridare la verità sembra quasi spenta, smarrita. Quel suo coraggio di andare contro corrente, si è quasi piegato sotto il peso dell’opportunità e della convenienza di tutti e di nessuno.
Domenico Di Meglio non manca solo alla sua famiglia,a cui siamo idealmente vicini, ma a tutti quelli che hanno sempre guardato a lui come ad una di quelle poche persone da cui, nella vita, sei certo che potrai imparare una lezione irripetibile.
Oggi sarebbe stato felice di leggere Tgprocida e Tgischia, le sue due giovani creature virtuali.