• Sab. Nov 23rd, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

Il Proc. Aldo De Chiara in motovedetta a vedere da mare gli abusi edilizi e i reati ambietali

Ditgprocida

Apr 2, 2011

Redazione | Riportiamo un interessantissimo articolo del “Il Mattino”  a firma del “decano” Procidano, Domenico Ambrosino :

“Procida, come del resto Ischia e Capri, è un miracolo della natura, un gioiello del nostro patrimonio ambientale e culturale, che va assolutamente difeso, tutelato, valorizzato. Ne va di mezzo anche le responsabilità che abbiamo verso le future generazioni”.  Il procuratore aggiunto Aldo De Chiara, capo del pool ambientale della Procura della Repubblica di Napoli, ieri, è sbarcato di buon’ora sull’isola di Arturo. In agenda un monitoraggio del mare e delle coste dell’isola, alla vigilia della stagione estiva, per rendersi conto della situazione ambientale, anche alla luce delle indagini in corso sul territorio, sui provvedimenti adottati o ancora da venire, demolizioni delle case abusive comprese. “ Bisogna evitare ad ogni costo il ripetersi dell’estate nera che abbiamo vissuto lo scorso anno a causa dell’inquinamento delle acque del golfo, anche a Procida.”.

Accompagnato dal tenente di vascello Flavia la Spada, comandante del Circomare isolano, il procuratore De Chiara, a bordo della motovedetta CP 575, ha effettuato la circumnavigazione dell’isola. “Ho voluto rendermi conto “de visu” delle problematiche sulle quali è in corso un’indagine della Procura e cioè la situazione ambientale degli specchi acquei delle tre marine isolane, Marina Grande, Corricella, Chiaiolella.”.

Procida, da tempo, soffre della mancanza di un adeguato sistema di depurazione e smaltimento delle acque reflue. Il suo sistema fognario misto ( acque bianche e liquami confluiscono in un’unica condotta) non è stato del tutto completato. A Marina Corricella manca ancora un tratto della rete ; il sistema di sollevamento delle pompe che convogliano i liquami nell’impianto generale di Punta Lingua a Marina Grande è ancora fermo. Per cui – tutti lo sanno, nessuno lo dice – i liquami vengono scaricati direttamente a mare. A Marina Grande, l’impianto di depurazione non riesce ad andare in porto. La sua costruzione dovrebbe essere ripresa prossimamente. Nel novembre del 2009, i Carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Massimiliano Albero, insieme al gruppo Noe di Napoli, su mandato della Procura, hanno posto sotto sequestro l’intero impianto, sia a Marina Grande che a Corricella. Spiega il sindaco Vincenzo Capezzuto: “ Siamo parte lesa. Il  Comune dal 1998 è stato commissariato dalla Regione in ordine all’adeguamento della rete fognaria. Per cui non sono state poche le difficoltà che abbiamo incontrato nel processo di rimettere in moto la macchina burocratica relativa all’ adeguamento del sistema fognario.  Proprio nei giorni scorsi, dopo un duro confronto con il commissario regionale di governo, mi sono assunto la responsabilità di far divenire il Comune  “soggetto attuatore” della costruzione del depuratore di Punta Lingua, per superare l’impasse dovuto ad una vertenza con la ditta “Eco Procida” che aveva sospeso i lavori a causa di alcuni problemi tecnici. Il fatto ci consentirà di rimettere in funzione anche il sistema di pre – trattamento a terra dei liquami, prima che inizi l’estate  ( Attualmente le acque vengono scaricate a mare mediante una condotta sottomarina, a 1500 metri dalla costa, ad una profondità di 50 metri, nrd).Alla Corricella, invece, stante la “pigrizia” regionale, ho dato incarico ad un tecnico per la redazione di un progetto che completi la rete fognaria. Chiaramente , per l’attuazione esso dovrà ricevere il promesso finanziamento regionale”. Insomma, le acque sono in movimento. Il procuratore De Chiara – che ha delegato al Circomare isolano l’indagine –  ha lavorato con il comandante La Spada per tutta la giornata. “Tornerò di nuovo e spesso sull’isola” – promette. “Ho notato con soddisfazione che la Guardia Costiera , la scuola, alcuni circoli culturali stanno organizzando una serie di manifestazioni atte a favorire rispetto ed amore per il mare. E’ un fatto altamente positivo, l’ambiente è un bene comune. C’è proprio bisogno di una rifondazione culturale”.

Lascia un commento