Pina Di Franco | Nella notte, in pieno Mare Arabico, i pirati hanno assaltato la motonave italiana “Rosalia D’Amato”. Lo ha riferito la società napoletana Perseveranza, armatrice dell’imbarcazione, su cui c’erano 22 persone (6 gli italiani). La Farnesina conferma il rapimento. Ora l’imbarcazione è monitorata da una nave militare turca.
L’attacco si è verificato intorno alle 4 di notte, ora italiana, quando la motonave si trovava nel Mare Arabico a circa 400 miglia dalle coste dell’Oman. I pirati hanno agito a bordo di un paio di barchini veloci, sparando contro l’imbarcazione per farla fermare. A quel punto sono saliti a bordo. La “D’Amato” aveva a bordo un equipaggio di 15 cittadini filippini, mentre gli italiani sono 6, quattro campani (rispettivamente di Vico Equense, Meta di Sorrento e due di Procida), due siciliani (il comandante, di Messina , e il capo macchine, originario di Marsala).
I due procidani a bordo sono Vincenzo Ambrosino, 45 anni il titolare dell’ex attività commerciale “Il Girasole”, e il giovane Gennaro Odaldo, 27 anni. ( nella foto in prima )
Alla nota del Ministero degli Esteri ha fatto subito eco quella diffusa dal sindaco Vincenzo Capezzuto che ha esternato una dura reazione. “Noi procidani siamo stufi, perchè lo Stato italiano non garantisce sicurezza e assistenza alle navi italiane che navigano in questi mari pericolosi”, ha affermato il sindaco. “Ho convocato urgentemente il Consiglio comunale di Procida in seduta straordinaria che domani pomeriggio formalizzerà una richiesta allo Stato affinchè si faccia promotore di iniziative tese a garantire tutti i marinai italiani”, ha annunciato il sindaco Capezzuto.
Della vicenda se ne stanno occupando anche il governo e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il quale ha annunciato che una nave della Marina militare italiana si sta dirigendo sul luogo in cui si trova la motonave sequestrata per «fare maggiore chiarezza sulla situazione». La nave sequestrata dai pirati «attualmente è monitorata da una unità militare turca e si trova a distanza ancora non lieve da una nave militare italiana: all’inizio erano mille miglia. Sembra che si stia dirigendo verso la Somalia, ma le notizienon sono ancora complete. La nave militare italiana si trovava già lì ed ora si sta dirigendo sul punto per capire la situazione».
Non credo che la colpa sia dello stato in quanto in acque internazionali c’e’ poco da fare se non partecipare con altri coalizioni presnte nelle aeree di alto rischio a combattare la pirateria.Io penso che sia piu’ un problema degli armatori che sottovalutano il problema non adottando le varie misure di sicurezza e non spendono i soldi necessari per far si che la nave sia al sicuro