Roberta Di Gennaro | Sei sindaci per un’ isola. Un sindaco per due isole. Basterebbe questo per parafrasare il “peso” che dovrebbe avere il rappresentante procidano in seno al CDA dell’AMP che ricordiamo è circoscritto alle isole di Ischia, Procida e Vivara.
Invece, paradosso dei paradossi, proprio chi dovrebbe essere l’asse portante dell’intera zona, si sente estromesso.
Veniamo ai fatti, inconfutabili che escludono dietrologie politiche o di facciata.
Con atto deliberativo CDA del 12.10.2010 veniva nominato Presidente dell’Organo di direzione costituito, il dott. G. Trotta, in rappresentanza del comune di Procida a cui andava affidata la presidenza dopo che per anni era stata ad appannaggio di Ischia.
Tale atto era la diretta conseguenza della volontà dei Sindaci con cui si sanciva espressamente che dalla rotazione dei membri del CDA, non si potesse prescindere dalla presenza del rappresentante Procidano.
Ad una settimana dall’insediamento del nuovo CDA , con una tempestività da record, il Sindaco di Ischia Giosy Ferrandino con nota 24745 del 19.10.2010, chiedeva al neo Presidente la ricognizione degli atti comportanti impegni di spesa per l’Ente e, in esito ad eventuali anomalie riscontrate, di riferire alla Corte dei Conti per l’accertament di eventuali profili di responsabilità.
Con la stessa solerzia, una settimana dopo, al Sindaco di Ischia si aggiungeva anche il Sindaco di Lacco Ameno nel chiedere tutti i documenti relativi al consorzio, quali mandati di pagamento, determine, ecc.
Alla richiesta leggittima, ma strumentale, non si aggregavano gli altri ( cinque ) comuni, consapevoli del fatto che il nuovo organismo decisionale avesse bisogno di tempo, per capire la situazione in cui versava l’ente. Una doverosa procedura di acquisizione di tutti gli atti della precedente gestione non poteva esaurirsi nella fotocopiatura di carte da trasmettere nella fretta di una risposta.
La difficoltà ad accedere agli uffici dell’AMP e agli atti che rimbalzavano tra protocolli e uffici comunali faceva si che sino a Gennaio 2011, non si venisse a capo della reale situazione dell’ente. A fronte di ciò venivano convocati dalla presidenza urgenti CDA che si rendevano nulli per il non raggiungimento del numero legale.
Per evidenziare la sussistenza di criticità amministrative e di funzionamento, in particolatre per quanto riguarda l’intervenuta adozione di atti di presunta illeggitimità nonché la persistente carenza di risorse umane, tale da impedire lo svolgimento delle attività dell’area marina, il Presidente dellAMP, investiva della situazione il Ministero dell’Ambiente con nota 384 del 18.03.2011 in cui si ravvisava tra l’altro la presenza dei presupposti per l’adozione dei provvedimenti di cui all’art. 4 del comma 4 del regolamento e organizzazione dell’AMP, approvato con il D.M 30.07.2009.
La Direzione Generale per la protezione della natura e del mare del Ministero, appreso quanto evidenziato e avendo l’obbligo di vigilare sulla gestione delle aree marine protette e di assicurarne la permanenza e l’efficacia della tutela degli ambienti marini protetti e il perseguimento delle finalità istituzionali, con nota. 7252 del 31.03.2011 invitava i rappresentanti del Consozrzio a fornire urgentemente una dettagliata relazione che desse conto della situazione contabile, della situazione amministratuva, di tutti i verbali del CDA, e il reperimento e utilizzo delle risorse umane secondo le disposizioni vigenti.
Dopo tale richiesta, alla quale tentava di dare riscontro il Presidente del CDA, veniva convocata l’assemblea dei Sindaci dell’AMP presso il comune di Ischia.
Assemblea che ha sancito “l’estromissione” del nostro rappresentante dall’ organismo di direzione dell’AMP. Quando intervendo sugli ordini del giorno la pressione dei sindaci dell’isola di Ischia era chiara ed andava d identificare uno scenario senza Procida. O al massimo con una Procida che si dovesse accodare a sua maestà Ischia. Ed esserne, come espressamente verbalizzato, per bocca del Sindaco di Ischia Giosy Ferrandino, il settimo comune. Un appendice del loro territorio.
Se nella forma la maggioranza sarà sempre Ischitana, potendo contare su “sei comuni contro uno”, nella sostanza sono state disattese tutte le assunzioni di impegni nel garantire a Procida il suo rappresnetante sempre e comunque.
Riteniamo che bene ha fatto il Sindaco Vincenzo Capezzuto a lasciare il tavolo e a trasmettere tutto – con nota 5566 del 05.05.2011 – al Ministero dell’Ambiente, per la tutela dei Diritti dell’Isola di Procida e di Vivara, lesi in modo discriminatorio dai rappresentanti Ischitani.
Se il Sindaco avesse seguito la mia interrogazione, che definisce ILLEGITTIMO il Regno di Nettuno (chi vuole può leggerla su questo o altro blog), a quest’ora era Ischia a correre con le braghe in mano dietro a noi. Un errore politico da parte di Capezzuto che ora fa trovare Procida fuori da tutto.
certo che cascone che fa il portavoce di chi (salvatore costagliola) in questo regno assurdo ci ha portato continua ad avere una bella faccia tosta.. che squallore… ma quando diventa anche lui onorevole così ce lo togliamo dai piedi??? tanto già agisce come se lo fosse.. cascone… one one one..
Anzitutto grazie per l’augurio..poi delle 2 l’una: o sei un denigratore e quindi vai con Dio..o sei uno sprovveduto che non conosci le cose, la storia e i fatti. Sei totalmente fuori strada: solo grazie all’impegno di Costagliola e di Pellecchia (ADIRI pesca) il Regno di Nettuno è partito solo nel 2007 anzicchè dal 1991 da quando è stato designato..purtroppo oggi avevamo l’opportunità di farlo saltare per aria ma, come dicono i francesi, nella vita ci vuole il fisique du role..e il nostro Sindaco proprio non lo ha!!
Ma il tuo CAPO costagliola ora sta con muro a fli a napoli.
Muro volle fortemente il regno di nessuno, come la metti?
Grazie della risposta
ps: facile sparare su capezzuto, dimentichi muro come mai??