Redazione | A mezzogiorno durante l’Angelus da Castel Gandolfo, anche Benedetto XVI ha ricordato i tanti marittimi italiani rapiti dai pirati e ha assicurato per loro la sua preghiera.
Tra la folla anche i parenti dei nostri marittimi sequestrati.
Ecco la nota del clero locale del Vice-Decano Don Lello Ponticelli
Nella certezza di interpretare i sentimenti delle famiglie dei marittimi e di tutti i procidani, il presbiterio dell’Isola esprime profonda gratitudine al Santo Padre per l’appello a favore della liberazione dei marittimi prigionieri dei pirati somali. Insieme al costante interessamento del nostro Arcivescovo, il Cardinale Crescenzio Sepe, e alla vicinanza da lui più volte espressa anche durante la recente giornata del Giubileo del Mare, le parole pronunciate dal Papa e la Sua preghiera durante l’Angelus sono state certamente di grande sostegno ai familiari dei nostri concittadini “affinchè siano forti nella fede e non perdano la speranza di riunirsi presto ai loro cari”. Grazie, Santità. Conti anche sulla nostra preghiera per Lei a Maria, “Stella Maris” , e sulla fede robusta e ricca di umanità della nostra gente di mare.
Il presbiterio, inoltre, fa suo l’appello rilanciato dall’Apostolato del mare, in sintonia con il Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, «ai Governi e alle Organizzazioni internazionali, affinchè‚ attivino in modo tempestivo gli opportuni canali per riportare sani e salvi alle loro case i marittimi sequestrati e trovino soluzioni a questo problema», «agli armatori, perché si adottino misure preventive per garantire la sicurezza non solo delle navi e del loro carico, ma anche dei marittimi», «ai pirati, perchè mettano fine a tali azioni criminose, prendano coscienza del grande dramma che provocano ai marittimi (e alle loro famiglie), e li trattino con rispetto e umanità».