Redazione | I giorni passano, le manifestazioni di solidarietà si susseguono, ma le autorità, dietro un apparente interessamento, continuano ad opporre un muro di gomma alle domande dei familiari che pretendono di conoscere lo stato delle trattative (ammesso che ce ne siano di trattative in corso visto che sbagliano anche il nome del Presidente in carica Somalo) e le condizioni di salute dei propri cari.
200 giorni sono tantissimi se vissuti privi di libertà e sotto la minaccia costante di un mitra; ma sono un tempo interminabile se trascorsi anche in condizioni igienico-sanitarie pessime e in uno stato di salute a limite dell’umana sopportazione.
Dobbiamo ricordare, purtroppo, che l’OMS ha da poco individuato focolai di COLERA in Somalia!
Una situazione insostenibile di cui ha parlato anche il comandante e nostro concittadino Peppino Lubrano Lavadera nel messagio audio che è stato diffuso: condizioni igienico-sanitarie pessime, dissenteria, denutrizione.
Nelle ultime dichiarazioni dei familiari non si capisce bene se sono stati informati delle condizioni di salute dei loro cari. E’ assai probabile che ne siano tenuti all’oscuro. La stessa Tina Verrecchia asseriva due mesi fa di non sapere se suo marito – il Direttore di Macchina della Savina Caylin – fosse vivo o fosse morto.
Comprendiamo il silenzio delle famiglie, a cui continuiamo ad essere vicini, molto meno quello delle autorità e dell’armatore sul riscatto, sulle modalità di pagamento e/0 sull’opportunità di un bliz militare. Ma non è tollerabile che si ignori, o peggio, si nasconda a chi ne è parte in causa che a bordo della Savina Caylin o a terra sia accaduto o stia accadendo qualcosa che comprometta gravemente la salute e quindi la vita di uno dei 22 membri dell’equipaggio. Italiani o indiani che siano.
La richiesta urgente che oggi rivolgiamo alle autorità, alla Farnesina e all’armatore D’Amato è di sapere con certezza se TUTTI i 22 uomini dell’equipaggio ( 5 italiani e, non ultimi, 17 INDIANI ) sono VIVI!!
ADESSO BASTA!!!
LIBERI ADESSO!
Altrimenti chi ne paghera’ sara’ in primis l’armatore e le autorita’ competenti!!!
I media locali, idem le istituzioni locali e tutte le associazioni “are involved” hanno e stanno svolgendo la loro parte…come e’ giusto che sia!
Adesso l’Armatore e la Fernesina devono muoversi prima che come scriveva mio padre nella sua lettera al ns presidente Napolitano, …”prima di essere costretto a presenziare l’ennesimo funerale di stato, prima di ritrovarci tutti dietro una bara – perchè se continua cosi il morto ci scappa sicuro”…
ADESSO BASTA!!!,
LIBERI SUBITO e come ben si dice nell’articolo di prima:
…”La richiesta urgente che oggi rivolgiamo alle autorità, alla Farnesina e all’armatore D’Amato è di sapere con certezza se TUTTI i 22 uomini dell’equipaggio ( 5 italiani e, non ultimi, 17 INDIANI ) sono VIVI!!”…
…speriamo bene…
con gl’occhi in lacrime x i ns paesani ostaggi e x i loro cari ….italiani e non!!!
by tadzio
ps.: Azionariato popolare prima che sia troppo tardi …
liberiiiiiiiiiiiiiiiiii subitoooooooooooooooooooooooooooooo
questi già sono morti e nessuno sa nullaaaa…
VERGOGNA||||
Ma non scherziamo proprio! Certo che sono vivi!!!!
Azionariato popolare prima che sia troppo tardi …