Pina Di Franco | L’estate non si è ancora conclusa e già ricomincia l’odissea dei trasporti marittimi, in particolare da e verso Pozzuoli. E’ da giovedi 1 Settembre che il traghetto “Casamicciola” della società Procida Lines è fermo in banchina nel porto di Procida. Motivo? Il 31 Agosto è scaduta la “classe”. In parole povere, deve essere rinnovato il certificato di classificazione, ossia il documento che attesta che una nave è stata progettata e costruita in conformità con i regolamenti fissati dal RINA (il Registro Italiano Navale, l’ente terzo soggetto alla vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ed internazionalmente dall’Organizzazione Marittima Internazionale, e pertanto autorizzata all’attività per la quale è stata concepita. Per mantenere la sua classe mentre è in servizio la nave deve essere sottoposta ad ispezioni periodiche (di solito annuali) ed a verifiche più approfondite e dettagliate che avvengono ogni cinque anni. Tali ispezioni diventano sempre più severe con l’invecchiamento delle navi.
Il problema, tuttavia, non sembra risiedere nel rinnovo, ottenuto tempestivamente fino al 30 Novembre, ma nel certificato di sicurezza, che pare non aver seguito lo stesso iter della classe, e per il quale gli organi competenti hanno chiesto un’ispezione in bacino.
Un nuovo stop quindi, inammissibile se si considera che il “Casamicciola” ha ripristinato regolarmente le proprie corse solo da qualche mese dopo essere stato a lungo fermo per lavori.
Anche il delegato ai trasporti Pasqualino Sabia esprime tutto il proprio disappunto sulla vicenda: “La società deve disporre un traghetto sostitutivo per effettuare le corse, corse che sono OSP, cioè Obbligo di Servizio Pubblico. Altrimenti la Regione deve fare una nuova gara di affidamento, perché non è possibile penalizzare continuamentre i residenti e i pendolari che devono recarsi a Pozzuoli“.
Ad aggravare la questione dei collegamenti su Pozzuoli ci si mette, inoltre, lo stop “previsto” dalla società GESTUR per la nave “Don Peppino”, che necessita dei periodici lavori di manutenzione (non effettuati lo scorso anno proprio a causa della sosta del Casamicciola). Lavori che – in coincidenza con il periodo invernale – richiedono misteriosi tempi biblici, privando l’utenza di una serie di corse fondamentali per i lavoratori pendolari.
Insomma, quando tornerà il “Casamicciola”, si fermerà il “Don Peppino”, quando tornerà il “Don Peppino” (si augurano gli ottimisti…) al Casamicciola, forse, scadrà di nuovo la classe… Anche quest’anno, un’odissea infinita, quella sulla rotta di Pozzuoli.
Speriamo che le cose si risolvino nel più breve tempo possibile anche in considerazione della preventivata sosta del Don Peppino della GES.TUR.
I pendolari e non solo, sarebbero veramente nei guai se entrambi si fermassero…