LP | Dieci anni fa prestava giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana. Allora, la Marina Militare aveva già aperto le sue porte al gentil sesso. Poi, un crescendo, sino ad arrivare qui a Procida, in qualità di Comandante del Porto.
E’ con il T.V. Flavia La Spada che vogliamo inaugurare questi “incontri sottovoce” con uomini e donne che hanno segnato e segnano nella quotidianità la nostra vita di cittadini: un’antologia di “letture personali” che provano ad aprirsi, a ventaglio, fino a lambire quell’orizzonte “privato” che compenetra ogni ruolo o figura istituzionale, dotandoli di uno spessore e di una ricchezza espressiva che ne esaltano le qualità e le attitudini personali e professionali.
Giovane donna con una brillante carriera, già ai vertici del comando, moglie e madre di una splendida bambina di sette anni, trapiantata sull’isola da poco meno di un anno, il T.V. La Spada è sicuramente una delle figure istituzionali che hanno maggiormente suscitato aspettative e curiosità nei cittadini, ancora poco abituati – nonostante quello che si dica – ad associare ad una gradevole figura femminile un ruolo di responsabilità e di prestigio sociale, figurarsi uno di comando in ambito militare.
Un anno di Procida. Come le va la vita?
Non ho motivo di lamentarmi. Un anno – lo confesso – estremamente impegnativo, ma anche gratificante da ogni punto di vista. Sotto il profilo professionale, difatti, la condivisione degli obiettivi conseguiti con il personale militare e civile in servizio presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Procida, e la loro realizzazione nel corso di questo primo anno di comando, mi ha rinnovato nelle capacità attitudinali e relazionali. La vita familiare, poi, non ha risentito del disagio logistico del trasferimento su di un’isola e sento già che noi tutti, inclusi mio marito e nostra figlia,porteremo un pezzetto di Procida nel cuore per sempre, quando andremo via.
Da piccola voleva fare l’ufficiale di Marina?
Assolutamente no. Recentemente ho ritrovato a casa dei miei un quaderno della terza elementare al quale confidavo di voler fare, da grande, la pediatra. Ai tempi del liceo classico il giornalismo era la mia
passione, pure se di stampo pubblicista. Non ci crederete, ma ho scritto diverse novelle, due commedie ed un romanzo epistolare! Con gli studi in giurisprudenza ho iniziato ad orientarmi verso il pubblico impiego finché, partita dal Collegio Europeo di Parma -sulla strada per Bruxelles- in vista della carriera diplomatica, sono stata folgorata dalla Marina!
Guarda mai il mare? Che sensazioni le dà?
Affaccio sul mare. Impossibile non scrutare le onde dalla sede in cui lavoro e vivo : cosa sospingono nella mia direzione od allontanano da me? La gamma di emozioni che mi trasmette varia con le sue tonalità, rilassante tra l’azzurro ed il verde acqua ed energizzante nelle gradazioni più scure, dal magenta al cobalto. Vivere su di un’isola è un’esperienza elitaria : tra noi e tutto il resto del mondo c’è una distesa d’acqua in continuo movimento. E se sono costretta ad allontanarmi da Procida, non mi sento a posto fino a quando non metto il piede in banchina a Marina Grande!
Le donne hanno fatto tanta strada. Oggi sono migliori degli uomini?
Ci sono donne migliori di taluni uomini ed uomini migliori di talune donne. Bene è incontrare la persona giusta nel posto giusto.
Cosa le da fastidio?
La menzogna e la volgarità.
Cosa la emoziona e cosa la annoia?
La vita familiare è fonte di emozioni inesauribili, che sia accompagnare Vittoria, mia figlia, a scuola ogni mattina o sperimentare una nuova ricetta per il pranzo della domenica. Per annoiarmi, purtroppo, non ho tempo.
Ha paura della morte?
No, ma se le dico che spero accada il più tardi possibile è per la necessità che avverto di tutelare Vittoria sino a quando non sarà pienamente autonoma. Consideriamo che ha sette anni.
Crede in Dio?
Non per convenzione sociale, ma con convincimento. “Le confessioni” di Sant’Agostino sono nella mia hit parade dei libri d’autore, dopo “Dell’amore e di altri demoni” di Gabriel Garcia Marquez e prima di “Narciso e Boccadoro” di Hermann Hesse. Mi sento in famiglia tra i fedeli della Chiesa Santa Maria della Pietà e SanGiovanni Battista ed ogni messa cantata (“Chi canta prega due volte”, Sant’Agostino) ha effetti distensivi più immediati di qualsiasi altra terapia dello spirito.
Quanto si lascia coinvolgere dai sentimenti?
Credo fermamente che la consapevolezza dei propri sentimenti e la capacità di riconoscere e valorizzare le emozioni altrui costituisca unelemento chiave dell’intelligenza. Non occorre scomodare l’opera prima di Daniel Goleman (Intelligenza emotiva, Rizzoli,1997) per riconoscere che l’intelligenza emotiva consente di orientare opportunamente i comportamenti al fine di raggiungere obiettivi individuali e comuni.
Nel viaggio della vita si vince con il cuore o con la ragione?
“Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”. Non l’ho detto io, ma Blaise Pascal. A titolo personale, confermo, ho sperimentato che è vero.
veramente
molto bella questa intervista,molto,molto bella