Roberta Di Gennaro | L’album di famiglia del disagio giovanile procidano si va arricchendo sempre di piu’. Gli arresti e le denunce per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti in aumento. Ritiro di patenti di guida per violazione del codice della strada per stato di ebrezza oramai all’ordine del giorno. Atti vandalici nelle scuole, segnaletica stradale divelta. Questi solo alcuni caposaldi di un mondo giovanile che non sa piu’ dove orientare l’approdo. Modelli e stili di vita che credevamo non ci appartenessero stanno segnando negativamente anche la nostra comunità.
Un solco che conoscevamo perche’ da sempre ogni generazione porta con se i suoi drammi le sue angoscie e i suoi problemi. Quello che spaventa e che dovrebbe far riflettere le agenzie educative pubbliche e private isolane e’ il salto di qualita’ di questa generazione nata e cresciuta senza punti fermi.
Uno c’e a dire il vero. La casetta che si fitta in questo periodo. Il mondo delle meraviglie, il posto dove ci si puo’ lasciare andare, essere donne e uomini, magari con una bella bottiglia di vodka o un cannoncino. In ricordo di quel castello di cuscini che si costruiva a letto per giocare da bambini. Poi pero’ si cresce e passano gli anni. Passano le stagioni. Come quest’autunno che sembra aver ipnotizzato certe coscienze.